Pompei – Ha avuto in sorte una fine orribile e l’ha guardata in faccia, investito dalla furia bollente del Vesuvio che gli ha scagliato addosso, decapitandolo, un masso di 300 chili. A Pompei gli scavi hanno restituito una nuova vittima, un 35enne con una gamba malata che forse proprio per la sua disabilita’ si era attardato nella fuga. Una scoperta “drammatica ed eccezionale”, commenta il direttore del Parco Archeologico Osanna. “Incredibile”, dice Franceschini
La scoperta e’ avvenuta nella zona dei nuovi scavi, la Regio V, proprio all’angolo tra il Vicolo dei Balconi (la strada che il team del Parco archeologico di Pompei ha appena riportato alla luce) e il vicolo delle Nozze d’Argento. “Lo abbiamo ritrovato in un punto dove c’era uno slargo e forse una fontana- racconta Osanna- uno spicchio di terreno ancora ricoperto da un notevole strato di materiale piroplastico”. La terra gli era in parte collassata addosso, per cui, spiega, non e’ stato possibile ricostruirne le sembianze usando la tecnica del calco di gesso. E’ stato possibile pero’, fare altri calchi tutto intorno allo scheletro. E sono serviti per capire quanto drammatici devono essere stati gli ultimi istanti di quest’uomo, che si e’ visto arrivare addosso la nube piroplastica “che trascinava con se’ detriti, pezzi di ferro, tronchi d’albero, pezzi di selciato”. Di sicuro, ricostruiscono gli esperti, il poveretto deve essersi attardato. La sua tibia presenta le tracce di una brutta infezione ossea che doveva procuragli dolore e rendergli difficoltosa la fuga. Quando si e’ convinto a scappare la situazione era precipitata, nel vicolo si erano depositati gia’ due metri di lapillo. Il povero fuggiasco claudicante deve aver tentato il tutto per tutto. Ma non ce l’ha fatta. Un masso enorme lo ha investito colpendolo al busto, con tutta probabilita’ staccandogli di netto la testa. Gli archeologi lo hanno trovato riverso sulla schiena, la parte alta del busto ancora coperta dalla pietra. Ora saranno le analisi di laboratorio a ricostruirne con piu’ certezza la storia. Analisi e studi, sottolinea Osanna, che “aggiungeranno un nuovo importante tassello alla storia di Pompei”. La pietra che ancora lo schiaccia verra’ rimossa a breve. Si sa gia’ che doveva trattarsi di un uomo adulto, con un’altezza intorno al metro e sessantacinque e un po’ di artrosi. “Se fossimo cosi’ fortunati da ritrovare il cranio saremmo in grado di ricostruirne la fisionomia”.