Ci risiamo. Scatta un nuovo sequestro alla Pignatella. Si tratta della nota località di Sorrento dove da anni, a dispetto del pericolo di caduta massi e del divieto di accesso all’area demaniale marittima per rischio frane, viene allestito una sorta di lido balneare che, secondo la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, è completamente fuorilegge. Stamattina i militari diretti dal comandante Guglielmo Cassone hanno apposto i sigilli a una parte del fondo agricolo adibito a parcheggio e che l’anno scorso aveva già subito un sequestro.
La struttura, stando alle ricostruzioni fatte dalla polizia giudiziaria, a dispetto della normativa risulta priva di transenne e protezioni mentre la discesa a mare è sprovvista di collaudi e autorizzazioni. Sotto la luce dei riflettori finisce pure la zona dove solitamente vengono piazzati i lettini per i bagnanti. Per questo, è scattata l’ennesima denuncia a piede libero a carico della famiglia Pollio, in passato già nel mirino della Procura di Torre Annunziata. La documentazione prodotta dai titolari del fondo – Francesco Pollio, Marco Pollio e Michele Pollio – secondo la Capitaneria è completamente carente: nel dettaglio, come chiarito in una nota ufficiale, quelle mostrate ai militari erano semplici istanze rivolte al Comune di Sorrento che, proprio per le condizioni di estremo pericolo in cui versano il costone e la scogliera, aveva invece da tempo invitato i privati a trasmettere in municipio la copia di rapporti tecnici a firma dell’Autorità di bacino che comprovassero la legittimità di un possibile progetto di riperimetrazione della zona. In particolare, alla Pignatella, dal 2003, vige un’ordinanza del Comune di Sorrento che vieta accesso e balneazione nella parte di litorale definita pericolosa.
Nei confronti dei Pollio vengono contestate svariate ipotesi di reato. Tra queste, inosservanza dell’ordinanza comunale per deturpamento di bellezze naturali, offese al decoro della polizia giudiziaria e abusi sulla proprietà privata entro 30 metri dal confine del demanio marittimo. Il sopralluogo, sfociato nel sequestro del parcheggio e nelle denunce, parte da un esposto spedito in Capitaneria e in Procura da parte del coordinatore del movimento civico “Conta anche tu” di Sorrento, Francesco Gargiulo. Dal loro canto, i privati contano di poter ottenere il dissequestro a stretto giro. «Siamo estranei a qualsiasi addebito contestato e soltanto per ritardi nelle procedure comunali non si è concluso tuttora il procedimento per le autorizzazioni. Lo scorso 13 aprile abbiamo ottenuto la rimozione dei sigilli e anche stavolta dimostreremo la nostra buona fede» spiega Francesco Pollio, uno dei proprietari del fondo incriminato.
Salvatore Dare