Torre del Greco. Saranno Giovanni Palomba – protagonista solitario del primo turno – e l’ex assessore ai lavori pubblici Luigi Mele a contendersi al ballottaggio l’eredità di Ciro Borriello per la fascia da sindaco di Torre del Greco. Alla fine di una lunga notte di emozioni, il leader della coalizione di centrodestra spegne le (cinque) stelle guidate sotto il Vesuvio dall’ingegnere Luigi Sanguigno: i pentastellati superano quota 5.400 preferenze – un quarto dei voti incassati alle politiche del 4 marzo – ma restano dietro Luigi Mele & company. Mattatore del primo turno lo storico figlioccio della Dc: la carovana del buongoverno targata Giovanni Palomba è stata l’unica coalizione a rispettare le previsioni della vigilia – superata quota 13.000 voti – a dispetto della scarsa affluenza alle urne. «Abbiamo asfaltato una larga parte della precedente amministrazione comunale – le prime parole del mobiliere di via Monsignor Felice Romano – ora dobbiamo completare l’opera al ballottaggio». Un ballottaggio a cui guarda con fiducia anche Luigi Mele: «Accordi con Ciro Borriello per il secondo turno? Assolutamente no, ce la possiamo fare da soli – gonfia il petto l’ex fedelissimo del chirurgo di via del Monte -. Noi abbiamo portato a casa i nostri voti, la sua coalizione non si è neanche avvicinata». I presupposti per un secondo turno scoppiettante, insomma, ci sono già tutti.
CRONACA, politica
11 giugno 2018
Torre del Greco, Mele spegne le cinque stelle di Sanguigno e arriva al ballottaggio con un super-Palomba