Castellammare – Tre fascicoli in Procura e un’interrogazione parlamentare, il voto a Castellammare di Stabia continua a trascinarsi ombre e veleni. A una settimana dalle elezioni che hanno sancito il ballottaggio tra Gaetano Cimmino, candidato sindaco del centrodestra, e Andrea Di Martino, leader della coalizione civica, non accennano a placarsi le polemiche e i sospetti sul presunto voto di scambio e le organizzata. Una vicenda che ieri ha scatenato anche l’interesse del Procuratore di Napoli Giovanni Melillo, intenzionato a vederci chiaro sulle tante voci che stanno diffondendo sulle elezioni a Castellammare di Stabia.Le inchiesteAl momento ci sono tre fascicoli presso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che non ha ancora delegato le indagini. Il dato che sulle elezioni a Castellammare non stia lavorando l’Antimamomento, l’ipotesi che siano state riscontrate ingerenze o condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Il primo fascicolo, sicuramente quello più scottante, riguarda V.M., 50 anni, e A.M., 25 anni tografare la scheda nel seggio 44 del rione Cicerone. I due sono stati denunciati, ma fonti investigative smentiscono categoricamente che abbiano mai parlato di soldi promessi in cambio di quella preferenza. Non basta chiaramente a escludere l’ipotesi di voto di si sui nomi scritti sulla scheda elettorale fotografata.Il secondo fascicolo, invece, riguarda una candidata che ha addirittura denunciato il social network Facebook. A suo avviso, le tante notizie circolate sul web nel giorno delle elezioni hanno danneggiato la sua immagine rischiando anche d’inquinare le operazioni di voto. La candidata avrebbe chiesto a Facebook di eliminare i post e i commenti nei quali si faceva riferimento a i gestori del social network non avevano provveduto, ha deciso di raccogliere un grosso numero di screenshot e denunciare.Il terzo fascicolo, invece, riguarda la questione dei pacchi alimentari consegnati a famipiena campagna elettorale. A denunciare l’accaduto è stato il candidato sindaco Andrea Di Martino, perché secondo quanto circolato sui social network, all’interno dei pacchi veniva inserito anche un volantino anche la contro-denuncia del rappresentante legale dell’associazione accusata.Al momento, non risulta alcuna segnalazione o procedimento aperto circala presenza di personaggi della criminalità organizzata nei seggi elettorali nella giornata di domenica. Gli investigatori tuttavia sono al lavoro già da diverse settimane permonitorare gli spostamentidei candidati a sindaco e al consiglio comunale, proprio per accertare possibili tentativi della camorra d’interferire e incidere sulle elezioni a Castellammare di Stabia. Un lavoro, in realtà, che non s’è mai fermato dopo le dichiarazioni dell’ex sindaco Antonio Pannullo che denunciò le possibili infiltrazioni della camorra nei processi amministrativi.L’interrogazioneChi vuole vederci chiaro su quanto accaduto domenica 10 giugno a Castellammare è Liberi e Uguali. Nella giornata di ieri, il partito dell’ex presidente del Senato, Piero Grasso, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno Matteo Salvini. «Visto il clima pesante che si è respirato in campagna elettorale, viste le denunce fatte dal nostro candidato a sindaco e dai rappresenti di lista del nostro partito il giorno delle elezioni, abbiamo sentito l’esigenza di far presentare una interrogazione parlamentare, Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana presente in città con una iniziativa pubblica durante la tornata elettorale» – spiega in una nota LeU.Nell’interrogazione si legge tra le altre cose che «al rione Cmi nel plesso di via Napoli rappresentanti di lista di Leu si son visti costretti a denunciare al 113 e alle forze dell’ordine presunti tentativi di compravendita davanti ai seggi ripresi anche dalle telecamere di videosorveglianza installate sul pali della pubblica illuminazione », e viene richiesto «se nell’occasione delle elezioni del 10 giugno sono state disposte le misure per impedire, bloccare e colpire fenomeni di condizionamento del voto e se erano attivati tutti gli impianti di videosorveglianza di cui Castellammare dispone, in particolare quelli che interessano i plessi scolastici sede di seggi elettorali».
Castellammare, politica
17 giugno 2018
Elezioni: caos a Castellammare. Tre indagini sul voto