Il consiglio comunale di Torre Annunziata decide finalmente di prendere una posizione nei confronti della Isecold e prova disperatamente a bloccare il cantiere di ampliamento delle cisterne di idrocarburi. In un documento politico che sarà inviato all’ufficio tecnico i consiglieri chiedono di valutare la possibilità di sospensione, così come, da mesi, chiedono i comitati dei cittadini nati sull’onda della protesta. Una battaglia nella quale anche Metropolis ha deciso di schierarsi apertamente già da tempo, proponendo il rilancio del porto turistico in alternativa alle attività commerciali ad alto impatto ambientale che da anni la stessa amministrazione di Torre Annunziata, col sostegno della Regione, ha benedetto. La Isecold ha avviato i cantieri di potenziamento del sito di stoccaggio di idrocarburi sulla base delle autorizzazioni concesse dagli organi sovracomunali competenti e dopo la concessione di licenze firmate dall’allora sindaco Giosuè Starita. Per mesi il sindaco Vincenzo Ascione dei consiglieri di maggioranza hanno, di fatto, ignorato le contestazioni della città fino a quando sono stati costretti, alla luce della pressione mediatica e popolare, a scendere in piazza nel tentativo di arginare uno scempio che poteva essere fermato anni fa. Ora i comitati e il fronte del no alle cisterne torna a sperare, anche se resta un percorso complesso soprattutto dal punto di vista burocratico.
CRONACA, Torre Annunziata
6 luglio 2018
Torre Annunziata. La casta si arrende alla pressione mediatica e popolare: “Stop alle cisterne”