Il figlio, che all’epoca (era il 2015) aveva solo undici anni, venne investito mentre attraversava sulle strisce pedonali, riportando alciune fratture. I suoi genitori, esercitando la patria potestà, avevano citato in giudizio la compagnia assicurativa della donna che era alla guida dell’auto, una cittadina cinese. Ma era bastato che quest’ultima disconoscesse il sinistro – affermando cioè alla sua compagnia di non aver mai fatto quell’incidente – che i due coniugi di Gragnano si sono ritrovati a processo per truffa. E solo al termine di una vera e propria odissea giudiziaria che li ha costretti a subire un processo ingiusto – per di più al tribunale di Roma, competente per territorio visto che la sede della compagnia assicurativa è nella capitale – hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Visto che sono stati assolti, e ora, verosimilmente, dovranno anche essere risarciti per quanto subito da loro figlio.