Dal 2009 al 2011 ha fatto parte del clan D’Alessandro «riscuotendo la fiducia dei vertici del clan, tanto da svolgere il ruolo di autista e da essere delegato ad interloquire con una persona da punire», ma dal giorno della sua scarcerazione (marzo 2016) «non risulta aver dato segni di una persistente appartenenza all’associazione». Per questo motivo, la sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha deciso di annullare il decreto emesso dalla Corte d’Appello di Napoli che aveva sottoposto Vincenzo Gargiulo, alias “rock and roll”, allo status di sorvegliato speciale con obbligo di dimora. Per la Cassazione, il pregiudicato di Scanzano non dev’essere sottoposto ad alcuna misura di prevenzione. I giudici hanno accolto in toto la tesi della difesa che è riuscita a dimostrare l’errata applicazione della “pericolosità attuale” del 32enne.
Castellammare, CRONACA
25 luglio 2018
Castellammare. Gargiulo era l’autista dei D’Alessandro, per i giudici: «adesso non è pericoloso»