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Scandalo Nu a Torre del Greco, i precari assunti in campagna elettorale ora vogliono il posto fisso
CRONACA, TORRE DEL GRECO
2 ottobre 2018
Scandalo Nu a Torre del Greco, i precari assunti in campagna elettorale ora vogliono il posto fisso
Alberto Dortucci Alberto Dortucci

Torre del Greco. Fosse stato un evento sportivo, non sarebbe stato «bancato» agli sportelli delle agenzie di scommesse. Perché la protesta dei netturbini-precari assunti alla vigilia della campagna elettorale grazie al progetto «garanzia giovani» della Regione Campania era certa come un favore arbitrale alla Juventus in una partita-scudetto. E puntualmente è arrivata, a un mese dalla scadenza del contratto di sei mesi firmato a maggio con il consorzio Gema, a cui recentemente l’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba ha revocato l’appalto per la raccolta dei rifiuti. Inizio di settimana «caldo» sotto il profilo ambientale per il leader della carovana del buongoverno e l’assessore Pietro De Rosa, il poliziotto in pensione chiamato a risolvere la «grana-Nu» all’ombra del Vesuvio. Intorno alle nove, un nutrito gruppo di netturbini-precari – circa una ventina – si è presentato in municipio per rappresentare dubbi e timori in vista dell’imminente benservito del colosso di igiene urbana con sede legale a Pagani.

L’incubo licenziamento

Al termine di un breve sit-it all’esterno di palazzo Baronale, una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dall’ex primo dirigente del locale commissariato di polizia. A cui i selezionati attraverso il progetto garanzia giovani hanno illustrato le criticità e i dubbi legati al cantiere: «Rispetto ai 50 assunti a maggio – la ricostruzione raccolta da Pietro De Rosa – viene impiegata solo la metà del personale. Fino a oggi siamo stati regolarmente pagati, ma ultimamente non siamo stati chiamati a lavorare: non vorremmo si trattasse dei primi segnali in vista dell’interruzione del rapporto. Abbiamo bisogno del posto, abbiamo famiglie da portare avanti». Insomma, salvo qualche variazione sul tema, un copione già visto al momento del passaggio di cantiere tra la «ditta di casa» dei Fratelli Balsamo e la Ego Eco di Cassino. Alla fine dell’incontro, i netturbini-precari hanno lasciato all’assessore all’ambiente una copia del contratto a tempo determinato firmato a maggio.  Netta la posizione del sindaco Giovanni Palomba: «La questione non riguarda il Comune, perché i giovani sono stati selezionati attraverso un progetto della Regione Campania – le osservazioni del primo cittadino – Si tratta di un rapporto lavoratore-azienda, in cui non possiamo entrare. Sotto il profilo operativo, invece, abbiamo già avviato le procedure per un nuovo piano industriale: abbiamo sei mesi di tempo per valutare la soluzione migliore per la raccolta dei rifiuti».

L’inchiesta sulle assunzioni

Le assunzioni dei netturbini-precari sono al vaglio della procura di Torre Annunziata, chiamata a valutare l’ipotesi di voto di scambio. Non a caso, insieme a otto lavoratori, risultato indagati l’ex assessore Simone Onofrio Magliacano e il consigliere comunale di maggioranza Stefano Abilitato. Insomma, a breve, la vicenda potrebbe giocoforza interessare il Comune.

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INCHIESTA rifiuti torre del greco voto di scambio
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