Hanno utilizzato “illegittimamente” i fondi per la produttività dei dirigenti procurando un danno erariale alle casse del Comune di Torre del Greco da 116.891,91 euro. Nuova tegola della Corte dei Conti su 14 ex amministratori di palazzo Baronale.
L’elenco dei responsabili
A finire nel mirino della magistratura contabile Pasquale Manzo – all’epoca dei fatti commissario straordinario – l’ex avvocato capo Elio Benevento e sei ex assessori: Romina Stilo, Luigi Mele e Antonio Spierto – oggi tutti consiglieri comunali d’opposizione, dopo la sconfitta alle elezioni – Anita Di Donna, Ferdinando Guarino (padre di Annalaura Guarino, attuale esponente della maggioranza guidata dal sindaco Giovanni Palomba) e Domenico Balzano. A concludere la lista Anthony Lettieri e Angelo Pagano – entrambi come presidente dei Revisori – Vincenzo Carusone, Gianfranco D’Onofrio, Antonio Castaldo e Pasquale Gasparri (tutti revisori).
Il danno erariale
Con un atto depositato nei giorni scorsi, il vice procuratore generale della Corte dei Conti, Marco Catalano, li cita e condanna a restituire alle casse comunali la somma di 116.891,91 euro, a cui aggiungere gli interessi. Decisione a cui si potranno opporre, costituendosi in giudizio e depositando memorie e documenti in loro difesa.
La vicenda
Tutto inizia con una nota del 28 ottobre 2016 inviata all’ufficio di procura dal segretario generale Anna Lecora per segnalare il possibile danno erariale e, in particolare, il riutilizzo da parte dell’amministrazione comunale dei fondi per la produttività per i dirigenti. La normativa prevede una retribuzione legata al raggiungimento degli obiettivi da parte dei dirigenti (detta di risultato) e alla posizione occupata (retribuzione di posizione). In caso in cui le somme accantonate per ricompensare risultato e posizione non vengano spese entro l’anno devono essere riutilizzate in quello successivo. Chiaramente ciò significa che devono contribuire a creare il fondo e non aggiungersi come viene spiegato anche nell’atto di citazione. «Altrimenti si giungerebbe al paradosso che un dirigente valutato negativamente in un anno, può recuperare quello che non ha ricevuto comunque nell’anno successivo». E sta proprio qui “l’operazione illegittima” come la definisce la magistratura contabile ed emersa dalla documentazione inviata dal segretario generale, oggi funzionaria al Comune di Portici.
Le delibere nel mirino
Con tre delibere vengono infatti aggiunti 45.950,93 euro non utilizzati nel 2015 alla retribuzione di posizione nel 2016 (n.629 del 2016); ancora vengono ‘trascinati’ 32.856,50 euro dal 2014 al 2015 (deliberazione n.3033 del 2015) e, infine, ulteriori 70.940,98 euro dal 2013 al 2014 (deliberazione n.248 del 2014). Per un totale di 149.748,41 euro.
L’ex sindaco Ciro Borriello
Seppure non citati compaiono nell’elenco di quelli che la magistratura contabile ritiene “responsabili” anche l’ex dirigente Francesco Panariello e l’ex sindaco Ciro Borriello che pure erano presenti alle deliberazioni del 2014 e del 2016.
La grave negligenza
«Per la giunta e per il commissario vi è una grave e inescusabile negligenza, atteso la apicalità della stessa e la necessità di un controllo, anche per le funzioni manageriali di cui dispone» scrive Marco Catalano che evidenzia «il cattivo governo delle economie per gli anni considerati» e in merito a chi ha rivestito incarichi amministrativi ritiene che «non possono non essere considerati responsabili dell’esecuzione di provvedimenti illegittimi».
La divisione del danno
Infine, la smentita dei revisori che hanno affermato in alcune deduzioni depositate in seguito alla notifica degli inviti a dedurre di avere agito legittimamente usando «le economie della retribuzione di posizione e non di risultato». «Affermazione smentita – la replica dei magistrati – dalla relazione dell’allora segretario». In caso di sentenza di condanna il danno erariale sarà così suddiviso: il 33% dovrà essere versato dai membri della giunta, stessa percentuale per i revisori (ma il presidente dovrà versare il 50% della somma), e il 34% dai dirigenti.