Netflix gli ha addirittura dedicato una docu-serie intitolata The Toys That Made Us, e tradotta i italiano: I giocattoli della nostra infanzia. Lo scorso 6 giugno, il gioco del Tetris, considerato un grande classico, ha compiuto ben 34 anni. Questo passatempo, nel 2007 è stato classificato da Henry Lowood della Stanford University, uno dei dieci videogiochi più importanti di sempre. Non tutti sanno che il nome deriva da una sincrasi di due termini russi che stanno per tetramino e tennis. E come per ogni prodotto di successo, esistono ovviamente gadget e corollari per celebrarlo: da lampade a tazze fino a indumenti come ad esempio i calzini, accuratamente brandizzati in stile Tetris. Ma quanti giochi effettivamente affondano le loro radici nel passato più ‘remoto’? Ovvero quello analogico, e sono ancora in voga anzi, si può dire presenti con una marcia in più nella loro rinnovata versione digitale? Prendiamo la roulette. Tutto consiste nello scegliere o meglio puntare su un numero presente in un disco, diviso in 37 settori numerati e colorati in rosso e nero, che viene fatto ruotare nella sua sede dal gestore del banco, ovvero il croupier. Normalmente classificato come ‘gioco d’azzardo’, lo sapevate che l’hanno inventata gli italiani? Si chiamava la Girella. Sono stati poi i francesi nel XVIII secolo a diffonderne l’uso. Abbiamo scelto questi due esempi, apparentemente molto distanti, perché un filo conduttore che caratterizza gli intramontabili è quello numerico-combinatorio. Cui appartengono i due appena elencati ma anche il noto Sudoku, di origine giapponese; oppure il Poker. Ma non dimentichiamo il Gioco del 15, quel quadratino con 15 tassellini numerati e mischiati da rimettere in ordine crescente. E anche il puzzle ricade in questo genere di passatempi. Insomma, ogni epoca ha i suoi giochi… che spesso ritornano.
CRONACA
20 ottobre 2018
Dal tetris alla roulette, quei giochi che non tramontano mai