LA TRINCEA DELLA LIBERTA’ – L’appello dei politici contro il taglio al taglio del fondo per il pluralismo dell’informazione
ANTONIO PENTANGELO
Deputato di Forza Italia
Il mio pieno e incondizionato sostegno a Metropolis, ai tanti giornalisti che da sempre lavorano con professionalità e passione per raccontare la verità! Vi sono vicino in questa vostra battaglia di libertà!
LELLO VITIELLO
Deputato gruppo misto
Sono rammaricato per quanto sta accadendo a Metropolis, anche perché il taglio ai contributi per l’editoria è un provvedimento radicale che rischia, peraltro, di non raggiungere l’obiettivo prefisso e di cancellare le piccole realtà editoriali. Metropolis, al netto dei giudizi di valore che appartengono alle contingenze politiche e ideologiche di un territorio, resta il primo quotidiano di Castellammare di Stabia e ha sempre garantito e garantisce tutt’oggi il diritto all’informazione dei miei concittadini e non solo. Sono al fianco della redazione di Metropolis perché sono a favore di una stampa libera e non vincolata a logiche di partito o alla captatio benevolentiae dell’imprenditore di turno e perché conosco personalmente alcuni dei giornalisti della nostra testata cittadina e so quanta abnegazione e quanta passione mettono nel loro lavoro tutti i giorni, spesso sacrificando anche famiglia e vita privata. Sono certo che Metropolis supererà questa impasse attraverso la tenacia e le capacità del suo Direttore, esempio di correttezza, coerenza e professionalità.
NICOLA CAPUTO
Eurodeputato Pd
Tra i tanti punti che non condivido del #Def, trovo inaccettabile il taglio dei fondi all’editoria, vera garanzia di indipendenza per giornali come #Metropolis che adesso rischiano di chiudere. Bisogna impedire una tale limitazione della libertà di informazione!
PINA PICIERNO
Eurodeputato Pd
È in atto un grave attacco alla stampa libera locale, e non solo, da parte del Movimento 5 stelle. La stampa locale svolge un ruolo importantissimo sia a livello sociale che territoriale. Perché racconta pezzi di paese di cui se no non si parlerebbe. Solidarietà alla redazione di Metropolis.
RAFFAELE LAURO
Ex prefetto e senatore
Le realistiche e drammatiche analisi, pre e post elettorali, contenute nel mio eBook, “L’Italia sul baratro”, sono state superate dalle folli proposte del governo Di Maio-Salvini, assolutamente liberticide, che, passo dopo passo, mirano ad annientare o a condizionare ogni tipo di opposizione democratica, nel Parlamento, nel paese e negli organi di informazione. Abolire il sostegno alla stampa libera, specie locale, porta difilato alla fine della democrazia parlamentare e repubblicana, con la prospettiva di una democrazia digitale, allo stato incontrollata, pericolosa e truffaldina. Bisogna reagire, resistere e contrattaccare, smascherando una propaganda ingannatrice, subdola e demagogica, che minaccia il futuro del nostro paese.
VINCENZO CARBONE
Senatore della Repubblica ed ex sindaco di Palma Campania
L’importanza di un quotidiano come Metropolis si vede nelle piccole cose. Racconta con imparzialità e pluralità le mille sfaccettature di un territorio ai più sconosciuto, permettendo a tutti di conoscere quelle città che sui grandi media non avrebbero spazio o, quando sei fortunato, poche righe. In dieci anni in cui ho ricoperto la carica di sindaco di Palma Campania ho avuto spesso a che fare con i giornalisti del quotidiano Metropolis, finendo diverse volte al centro delle critiche. Ma non per questo passo dalla parte di chi vuole togliere voce a un giornale onesto e veritiero. Anzi spesso le critiche di questo quotidiano mi sono servite a vedere le cose da un altro punto di vista. Sono pronto a difendere la libera informazione, l’avrei fatto da sindaco di un comune della provincia e lo farò anche ora da Senatore di Forza Italia. La redazione ha dato voce a sindaci, consiglieri e tantissimi cittadini. Compresi gli attivisti del Movimento Cinque Stelle, gruppo politico promotore di questo taglio scellerato alla pluralità di informazione. Atto gravissimo secondo il mio punto di vista. Penso che questo giornale, come tutti quelli che stanno combattendo questa battaglia, sia fondamentale per la democrazia del nostro territorio. Diritti e valori per cui abbiamo combattuto tanto e che forse stiamo perdendo di vista. Questa manovra va a penalizzare soltanto i piccoli giornali, che non hanno editori potenti alle spalle e non hanno chi indica loro quello che va scritto e non va scritto, mina soltanto la libertà di espressione. Rischia di cancellare le mille voci di un territorio che senza questo giornale non avrebbe nessuno a cui appellarsi. Ho conosciuto i giornalisti del quotidiano Metropolis, spero che presto possano farlo anche senatori e deputati del Movimento Cinque Stelle così possono rendersi conto di tutto il lavoro che c’è dietro i piccoli giornali che hanno deciso con coraggio di investire la propria passione e propri soldi nel nome e nel sogno della libera informazione.
MARIO CASILLO
Capogruppo regionale Pd
Tagliare i fondi all’editoria è un grave attentato alla libertà di stampa e allo stesso tempo significa decretare la chiusura dei giornali locali, quelli che raccontano il territorio, i centri più piccoli, che partecipano fattivamente al dibattito pubblico. Il totale azzeramento dei fondi alle piccole cooperative giornalistiche, come Metropolis e altre testate della nostra Regione, mette a rischio il futuro di tante famiglie oltre a minare l’informazione, la pluralità di voci, il diritto di cronaca, condizioni imprescindibili per un Paese che si definisce civile.
LOREDANA RAIA
Consigliere regionale Pd
Un colpo dato al pluralismo dell’informazione è un colpo inferto alla democrazia. Un atto di prepotenza, di intolleranza, carico di suggestioni totalitarie ed illiberali. La “banalità del male”,come sempre, trova una giustificazione nella “volontà popolare”. Si tenta di indurre a chiudere giornali che raccontano fatti, soprattutto nelle comunità locali, che possono risultare “scomodi” perché intralciano il cammino: il messaggio va massificato, privilegiando i social come strumento di distrazione di massa per coltivare odio sociale, costruire il nemico a tutti i costi, per evitare che il popolo si concentri troppo sui reali problemi del Paese e sulla capacità dei governanti di affrontarli e risolverli. Bisogna resistere ed arginare questa pericolosa deriva. Mobilitarsi e non rassegnarsi. Nessuna sottovalutazione di quanto accade e nessuna illusione che “tanto non andranno. da nessuna parte”. Difendere la libertà ed il pluralismo dell’ informazione è una battaglia necessaria. A tal proposito mi farò carico, di impegnare la regione campania, con un ordine del giorno che induca il governo nazionale ad un ripensamento e dichiaro la mia disponibilità a sostenere tutte le iniziative a sostegno di questo pluralismo
ANTONIO MARCIANO
Consigliere regionale Pd
Ho testimoniato la mia vicinanza e il mio apprezzamento per il lavoro che svolgete, di fronte a fatti di camorra che hanno riguardato il vostro giornale. Lo rifaccio di fronte ad una vicenda più politica ma non per questo meno pericolosa, anzi forse più.
ARMANDO CESARO
Capogruppo regionale Fi Il diritto all’informazione, libera e plurale, è uno dei fondamentali della nostra democrazia, per quanto il Movimento 5 Stelle la pensi diversamente. Non è un caso che a pochissime ore dall’annuncio del sottosegretario Crimi che si è detto pronto a tagliare i fondi all’editoria sia sceso in campo il Presidente Mattarella. Per quanto mi riguarda, è interesse di tutti, forse un po’ meno per chi si affida alle piattaforme dove le notizie possono essere facilmente manipolabili, che l’informazione, soprattutto in tempi di crisi, abbia il massimo sostegno. Lo Stato, per quanto mi riguarda, ha il dovere di investire nella democrazia, nella libertà.
STEFANO CALDORO
Ex presidente della Regione
Rafforzare la democrazia è anche sostenere le voci libere.
MONICA PAOLINO
Consigliere regionale FI
Credo che la manovra annunciata in pompa magna dal sottosegretario all’editoria Vito Crimi sia lesiva di un principio sacrosanto, ovvero la libertà di espressione. È ovvio che, rispetto al passato, è necessario rivedere i criteri di finanziamento all’editoria e di allontanare il rischio di fondi a pioggia diretti a quelle testate che non hanno il seguito e l’interesse dell’opinione pubblica. Non bisogna sottovalutare il micromondo occupazionale che ruota intorno alle realtà editoriali e che interessa una grande