LA TRINCEA DELLA LIBERTA’ – Una voce fermissima di preoccupazione e protesta dovrebbe spontaneamente levarsi dalla mente e dal cuore di tutti gli uomini liberi, interessati alla tutela delle libertà costituzionali. Ed, invece, è quasi avvolto dal silenzio un paragrafo della prossima legge di bilancio, che prevede l’eliminazione graduale – rectius, l’azzeramento: ma è la stessa cosa – dei contributi pubblici alla stampa ed all’editoria. E’ innegabile l’attentato ad un diritto di libertà fondamentale: la libertà di parola, che di tutti i diritti è il più prezioso, ma anche il più insidiato e, dunque, il più fragile. Libertà di parola, nelle sue varie declinazioni, è libertà di opinione, di comunicazione del pensiero e della conoscenza, di professione delle proprie idee religiose, politiche, culturali, espressione inaggredibile del proprio sé e del come s’intende liberamente costruire la propria relazione con gli altri. La parola è, però, libera, nelle sue varie accezioni, se ne sono liberi la circolazione,la comunicazione e l’ascolto. Il discorso, sin qui accennato, riconduce immediatamente al ruolo della libera stampa, colonna indemolibile di ogni società democratica e liberale. La stampa è presidio di libertà, anche perché adempie ad un dovere e tutela un diritto. Adempie al dovere d’informare e tutela il diritto di tutti i cittadini ad essere informati. Per informare, esercita irrinunziabili funzioni di controllo dei pubblici poteri, di analisi dei loro comportamenti, d’investigazione, scoperta e rivelazione di verità nascoste od occultate. E’ una garanzia d’esame dell’esercizio del potere e, dunque, una vertebra essenziale della democrazia.Ed è per tale ragione che ogni dittatura, come prima sua preoccupazione, si adopera per spegnere la libertà di parola ed assoggettare la stampa. Impedendo la completezza dell’informazione, e stabilendo di cosa ed in quali termini una società debba essere informata, ne condiziona pesantemente la libertà. Una società non adeguatamente informata non è una società libera, per difetto di necessarie conoscenze che permettano la formazione delle libere opinioni. In qual misura e perché queste osservazioni sul diritto di libertà e di parola e d’informazione interferiscono con la legge di bilancio, già occasione di altre osservazioni polemiche, è presto detto.Procedere progressivamente all’eliminazione dei pubblici contributi alla stampa le arreca un colpo pesantissimo, mortale per la media e piccola informazione a diffusione locale. Se la stampa nazionale, che ha altri protettori e finanziatori, ne avrà un danno, ma potrà sopravvivergli; quella locale sarà destinata a scomparire o a perdere la sua libertà. Costringerla,infatti, ad autofinanziarsi con la vendita delle copie equivale ad una condanna al fallimento o alla ricerca, per sopravvivere, di finanziatori privati, che ne condizioneranno la libertà. Facile prevedere che le testate che non intenderanno piegarsi a questa necessità, per non subirne pregiudizi alla propria libertà, scompariranno. Questo tipo di stampa, che sopravvive con pochi mezzi, e molti sforzi e sacrifici, è altrettanto importante – e forse di più – di quella a grande diffusione. Una società ha ugualmente diritto ad essere informata di quello che avviene a livello nazionale e di ciò che anima e caratterizza le comunità locali. Scomparsa la stampa di riferimento per dette comunità chi provvederà ad informarle dei temi e delle vicende che più le sono vicini? Queste aggregazioni social, politiche e culturali, nucleo essenziale di ogni società nazionale, ne riceverebbero un pregiudizio irreparabile al proprio diritto di essere informati e, dunque, una lesione al proprio diritto di libertà. E’ per questa ragione che tutti gli uomini liberi dovranno insorgere a difesa di giornali come Metropolis condannati a morte dalla legge di bilancio. Una spesa pubblica, dissipata in mille rivoli, destinata spesso ad alimentare corruzione e a finanziare corporazioni elettorali, dovrà riservare una sua quota per sostenere la voce di libertà della stampa locale. Questo giornale ha seguito con attenzione il congresso nazionale degli avvocati penalisti a Sorrento, e ha informato della forza con la quale i penalisti hanno avocato a sé il ruolo di difensori della libertà e di ogni libertà, contro tutti gli abusi ed i condizionamenti. I penalisti saranno in prima linea anche questa battaglia di libertà. Forza Metropolis! Forza libertà!
Nicolas BALZANO