Maltempo – “Dal Veneto alla Sicilia, dalla Liguria al Lazio, compresa l’isola di Ischia, sono tanti i territori colpiti in questi giorni e in queste ore dal maltempo con frane, esondazioni, trombe d’aria e tutto ciò che ne è conseguito. Da ultimo la strage di alberi nei boschi del Trentino, dell’Alto Adige, Veneto e Friuli e il maltempo che si è abbattuto sulla provincia di Palermo dove si contano al momento dodici morti. Il clima sta cambiando, ormai è un dato di fatto, eppure l’Italia continua ad essere impreparata”. È quanto torna a denunciare Legambiente ribadendo “l’urgenza di un piano nazionale di adattamento al clima e una normativa che fermi il consumo di suolo, insieme ad un’intensa attività di prevenzione. Le città non possono essere lasciate da sole a fronteggiare impatti di questa dimensione dovuti in primis ai cambiamenti climatici, che amplificano gli effetti di frane e alluvioni e che stanno causando danni al territorio e alle città mettendo in pericolo la vita e la salute dei cittadini”. Stando all’ultima fotografia fornita da Ispra e riportata in Ecosistema Urbano 2018 di Legambiente, “il territorio urbanizzato, che negli anni ’50 del secolo scorso pesava per il 2,7% delle superfici, nel 2017 dilaga su oltre 2,3 milioni di ettari, il 7,7% del territorio nazionale. Negli anni dal dopoguerra ad oggi si è impermeabilizzata una superficie doppia di quella cumulata nei duemila anni precedenti”. Una gestione “dissennata – afferma Legambiente – che continua ad esporre al rischio milioni di persone: 7.275 comuni (91% del totale) sono a rischio per frane e/o alluvioni (Ispra 2018) e circa 7,5 milioni di abitanti che vivono o lavorano in aree a rischio frane o alluvioni. Su scala nazionale addirittura il 13% delle famiglie italiane vive in aree a rischio idrogeologico”
CRONACA
4 novembre 2018
Maltempo, strage in Sicilia 12 morti. Legambiente: “Urge piano nazionale di adattamento”