Nel viale ai piedi del campanile del Santuario l’unico rumore sono i passi che avanzano sull’asfalto bagnato. Sono quelli di centinaia di ragazzi arrivati in via Roma per l’ultimo abbraccio a Pasquale Manzo, il 14enne morto ad Algeri, dove avrebbe dovuto rivedere il papà-carabiniere che presta servizio al Consolato dopo mesi di baci scambiati tramite lo schermo di uno smartphone. I loro volti accennano a fatica un sorriso, i loro occhi sono tutti bagnati dalle lacrime. Provano a farsi forza gli uni con gli altri, cercano di convincersi che Pasquale sia in un posto migliore. Si abbracciano, si stringono la mano, qualcuno preferisce starsene seduto sul muretto. Il dolore è troppo forte, insopportabile. E quando all’incrocio sbuca il carro funebre che trasporta la bara bianca di Pasquale, il silenzio è interrotto dai singhiozzi disperati. Don Ivan Licinio, incaricato diocesano del servizio per la pastorale giovanile, va incontro al veicolo e fa segno a tutti di pregare. I giovani gli vanno dietro, toccano i vetri di quell’autovettura come se fossero le mani di Pasquale. E’ l’ultimo doloroso addio prima dei funerali che si terranno oggi, alle 15, nella parrocchia Sacro Cuore di via Colle San Bartolomeo. A presidiare il rito il Vescovo del Santuario, monsignor Tommaso Caputo.
CRONACA, Pompei
6 novembre 2018
Pompei. Pasquale, il dolore degli amici: «Non dovevi andartene così»