Una differenza di 895 euro e 67 centesimi, su un totale di 25mila euro. Poco meno di 900 euro che hanno fatto slittare una demolizione che aveva già avuto il via libera, a febbraio scorso, anche dal consiglio comunale. Un mero errore materiale, da parte degli uffici comunali, che però tratteggia in maniera impeccabile i “lacci e lacciuoli” della burocrazia con cui sono alle prese anche gli enti pubblici. Ma andiamo con ordine. In ballo c’è un abbattimento già di per sè abbastanza particolare: non si tratta infatti di una casa o un capannone, bensì di una stradina. Un viale di accesso di una cinquantina di metri di lunghezza, con tanto di muretti laterali, realizzata nell’ormai lontano 1997 nella zona di via Bardascini, in un’area prevista a destinazione agricola dal Piano Regolatore Generale. A fine 2015 da parte della Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli arriva l’ingiunzione di demolizione e ripristino dello stato originario dei luoghi, dal momento che la sentenza nei confronti del committente dei lavori abusivi era diventata irrevocabile già nel 2001.
CRONACA, Monti Lattari
9 novembre 2018
Santa Maria La Carità. Comune, conti sbagliati. Congelato l’abbattimento