Torre del Greco. Saranno i giudici del tribunale amministrativo regionale della Campania a stabilire il nome del primo dei non eletti di Forza Italia. A cinque mesi dal ballottaggio del 24 giugno grazie a cui Giovanni Palomba strappò la fascia tricolore a Luigi Mele, entra nel vivo il duello elettorale tra Cinzia Mirabella – capogruppo degli azzurri a palazzo Baronale durante il secondo mandato di Ciro Borriello – e Gabriele Capuani, oggi primo dei non eletti dei berluscones alle spalle del consigliere comunale Antonio Spierto. Un duello solo in teoria ininfluente ai fini della composizione dell’assise cittadina, perché – in caso di «successo» di Cinzia Mirabella – il candidato a sindaco della coalizione di centrodestra potrebbe lasciare in anticipo il suo scranno in municipio.
La guerra dei voti
Inizialmente, all’indomani del voto del 10 giugno, le posizioni all’interno della lista di Forza Italia sembravano cristallizzate: alle spalle di Antonio Spierto si erano piazzati prima Cinzia Mirabella e poi Gabriele Capuani. Al termine dei lavori della sezione uno – chiamata a riconteggiare le schede di tutti i 106 seggi – arrivò, invece, il colpo di scena: l’ex fedelissimo di Donato Capone recuperò la bellezza di sessanta preferenze – distribuite in tre differenti sezioni – e sorpassò la storica esponente di Forza Italia di tre voti, risultando il primo dei non eletti. Un ribaltone capace di fare saltare in piani dell’ex assessore ai lavori pubblici di Ciro Borriello, pronto a lasciare la sua poltrona a palazzo Baronale «solo» in favore di Cinzia Mirabella.
La battaglia giudiziaria
Non a caso, i vertici locali di Forza Italia hanno sostenuto la battaglia giudiziaria di Cinzia Mirabella – erede dello storico esponente di An, Francesco Mirabella – pronta a portare, attraverso l’avvocato a tinte azzurre Carlo Sarro – lo scontro elettorale all’attenzione del Tar Campania. Il primo round è andato in scena la scorsa settimana, quando ai magistrati sono state consegnate le copie conformi dei verbali inizialmente sottoscritti dai tre presidenti dei «seggi incriminati» e i verbali firmati dal presidente della sezione uno al termine del riconteggio delle schede. «In qualche caso, Gabriele Capuani è schizzato da zero voti a venti preferenze – la sostanza del ricorso presentato dall’ex capogruppo di Forza Italia all’ombra del Vesuvio – Ma ci sono evidenti anomalie in tutte e tre le sezioni in cui si sono registrati differenti calcoli». Il verdetto è atteso tra febbraio e marzo del 2019, quando – in caso di accoglimento del ricorso presentato da Cinzia Mirabella – l’ingegnere Luigi Mele potrebbe lasciare il suo scranno in consiglio comunale per tenere fede all’impegno elettorale con l’ex capogruppo di Forza Italia a palazzo Baronale.