Con una segnaletica migliore e con la realizzazione di alcune isole sparti-traffico la tragedia, forse, si sarebbe potuta evitare. E’ quanto emerso dalla relazione tecnica di parte resa nota, ieri mattina, nel corso dell’ultima udienza del processo per la morte di Anna Ruggirello e Nunzia Cascone, mamma e figlia sprofondate nel fiume Sarno con la loro auto dopo un incidente stradale, in via Ripuaria a Pompei, nel novembre del 2013. Davanti ai giudici del tribunale di Torre Annunziata (collegio presieduto da Maria Laura Ciollaro) hanno testimoniato due consulenti nominati dalla difesa. In particolare dall’uomo che era alla guida dell’altra auto protagonista dello scontro. Secondo quanto accertato dalle prime indagini, la Fiat Panda con a bordo le due donne avrebbe impattato con l’altra vettura prima di colpire la recinzione di ferro già divelta da precedenti incidenti, finendo la sua corsa in fondo al fiume.
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