«Un sequestro non è mai un’operazione negativa e in questo caso ben vengano tutti i controlli amministrativi e giudiziari sugli atti. Anzi, da oggi, annuncio che l’incartamento di ogni mia iniziativa nel settore dei lavori pubblici sarà inviata, per conoscenza, anche alle forze dell’ordine e alla Procura». E’ l’assessore ai lavori pubblici Luigi Ammendola a intervenire dopo il blitz della guardia di finanza negli uffici comunali. Gli uomini delle fiamme gialle – alle quali peraltro Ammendola appartiene – hanno deciso di acquisire atti relativi ai lavori sulle arcate borboniche. Un restyling messo in campo dalla vecchia amministrazione comunale guadata dall’ex sindaco Giosuè Starita. I lavori di recupero messi in campo grazie ai fondi Jessica stanno permettendo la riqualificazione di tutto il viadotto di Bayard che mano mano sta ritornando alla luce tra polemiche e veleni. A questo però si è aggiunta l’inchiesta aperta dalla Procura di Torre Annunziata e affidata ai finanzieri del comando gruppo di Torre Annunziata – coordinati dal colonnello Agostino Tortora. Sei i documenti finiti sotto la lente di ingrandimento. Sei delibere a partire dalla numero 35 del 26 marzo del 2015 con la quale si dà il via al contratto di comodato d’uso della struttura. Nel mirino però anche delibere che sono state prodotte nel 2017 tra febbraio e novembre e una del 2016. «Si tratta di atti prodotti dalla precedente amministrazione – spiega Ammendola – amministrazione della quale io facevo parte. Confido nel lavoro fatto da tecnici e funzionari ma su una cosa voglio fare una precisazione: la gestione dell’opera riguarda Rfi, anche la parte economica per la quale noi non abbiano nessun contatto con la ditta. Proprio su questo abbiamo chiesto un incontro con i vertici già ad ottobre ma ancora non abbiamo ricevuto alcuna risposta e dopo aver elargito una prima trance economica abbiamo sospeso ogni pagamento». Poi la decisione di Ammendola di garantire ancora maggiore trasparenza «mi pare di capire che tutto parte da una denuncia e allora da questo episodio prendo esempio e sopratutto stimolo: da oggi, tutti gli atti che verranno prodotti dagli uffici comunali che dipendono politicamente dal mio assessorato saranno inviati per conoscenza a tutte le forze dell’ordine del territorio. Chiederò ai dirigenti del mio dipartimento di fornire copie di tutti gli atti che andremo ad approvare in futuro e di tutti quelli già prodotti: una garanzia maggiore, e sopratutto un esempio di trasparenza. La macchina amministrativa deve essere una casa di vetro e ben vengano tutti gli accertamenti e controlli. Una tutela per noi amministratori ma anche per i dipendenti che andranno a produrre atti sopratutto delicati». Ma nel frattempo i fari della Procura sono stati accesi e nel mirino una delle grandi opere che rappresentano peraltro il biglietto da visita della città.
Giovanna Salvati