POMPEI – Il mercato dei fiori di Pompei è uno dei pochi motori che tengono accesa l’imprenditoria dell’hinterland napoletano. Un polo importante che ha resistito, negli ultimi 40 anni, anche alla desertificazione industriale che ha travolto le periferie di Castellammare e Torre Annunziata. Da qui, ogni giorno, passano boccioli e petali che vengono smistati in ogni angolo della Campania e del Sud Italia. Il tutto per un volume d’affari complessivo che si aggira, secondo le stime, attorno ai 50 milioni di euro all’anno. Una montagna di soldi che garantisce lavoro a migliaia di persone, tra imprenditori, operai e impiegati dell’indotto che ruota attorno al mercato. C’è solo un problema. Da queste parti dove c’è profumo di soldi, spesso, c’è anche puzza di camorra.
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