TORRE ANNUNZIATA – Quattro fogli a righe. Quindici pagine fitte scritte tutte d’un fiato. Dentro ci sono nomi e cognomi di morti ammazzati, pentiti, sacerdoti e magistrati. Un fiume di parole per raccontare 15 anni di silenzi. La voce che si «legge» tra le righe grigie è quella di un ergastolano: Alfredo Gallo, 41 anni. Per i giudici che lo hanno condannato in via definitiva al carcere a vita è l’assassino di Matilde Sorrentino, la mamma coraggio di Torre Annunziata uccisa nel marzo del 2004 per aver denunciato i pedofili che avevano stuprato suo figlio e altri bambini nel rione Poverelli. Scrive Gallo, e per la prima volta racconta, in una lettera inviata a Metropolis, la sua verità.
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