Aveva l’acqua alla gola. Non sapeva come pagare gli stipendi dei suoi dipendenti, come sanare debiti e fare fronte alle tasse. Arrivare ala fine del mese per l’imprenditore boschese era diventato un incubo. Quando calava il buio e abbassava la serranda si ritrovava solo, nell’atrio dello sgabuzzino della sua impresa di materiale elettrico. Sospeso tra la voglia di farla finita e il tentativo di emergere dal tunnel chiedendo aiuto. La testa che scoppia e la paura di essere giudicato uno sconfitto. Troppi pensieri fino alla decisione di rivolgersi all’uomo sbagliato. Un usuraio. Uno di quelli però spietati tanto da minacciarlo, ricattarlo e persino usare la violenza. Francesco Improta negli ambienti era noto come “o milionario”, proprio per la sua possibilità economica di estrarre banconote dalla tasca come fossero caramelle. E così l’imprenditore in crisi economica bussa alla sua porta e avanza la richiesta di un credito. «Me ne servono 65mila per cancellare tutti i miei debiti, poi prometto che te li restituisco tutti». Improta sorride. Una mano sulla spalla per rassicurarlo e gli consegna una busta con tutto l’importo richiesto.
Giovanna Salvati