“Spostarsi e stabilirsi altrove con la speranza di trovare una vita migliore per se stessi e le loro famiglie: e’ questo il desiderio profondo che ha mosso milioni di migranti nel corso dei secoli”. Cosi’ il Papa nella prefazione a “Luci sulle strade della speranza”, raccolta dei suoi insegnamenti su migranti, rifugiati e tratta. “Gli esodi drammatici dei rifugiati”, spiega, sono “un’esperienza che Gesu’ Cristo stesso provo’, assieme a i suoi genitori, all’inizio della propria vita terrena, quando dovettero fuggire in Egitto per salvarsi dalla furia omicida di Erode”. “Abramo e Sara in tarda eta’ lasciarono la loro patria in risposta alle promesse di Dio (Gn 12,1-3)”, sottolinea ancora Francesco nella prefazione alla silloge di quasi 500 pagine preparata dalla sezione migranti e rifugiati del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale. “Il viaggio dei migranti non e’ sempre un’esperienza felice – osserva -. Basti pensare ai terribili viaggi delle vittime della tratta. Anche in questo caso, pero’, non mancano le possibilita’ di riscatto, come accadde per il piccolo Giuseppe, figlio di Giacobbe, venduto come schiavo dai fratelli gelosi, il quale in Egitto divenne un fiduciario del faraone (Gn 37)”. “Come la storia umana, la storia della salvezza e’ stata segnata da itineranze di diverso genere – migrazioni, esili, fughe, esodi -, tutte comunque motivate dalla speranza di un futuro migliore altrove. E anche quando l’itineranza e’ stata indotta con intenzioni criminali, come nel caso della tratta, non bisogna lasciarsi rubare la speranza di liberazione e di riscatto”, aggiunge il Papa.
CRONACA
17 gennaio 2019
Papa Francesco: “Anche Gesù fu un profugo, non bisogna dimenticarlo”