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Crisi rifiuti e caro tassa Nu a Torre del Greco, l’affondo di Borriello: «Palomba chieda scusa e si dimetta»
POLITICA, TORRE DEL GRECO
20 gennaio 2019
Crisi rifiuti e caro tassa Nu a Torre del Greco, l’affondo di Borriello: «Palomba chieda scusa e si dimetta»
Alberto Dortucci Alberto Dortucci

Torre del Greco. E’ stato sindaco per otto anni, spalmati su due mandati. Ha conosciuto le luci della ribalta – sia come parlamentare, sia come consigliere provinciale sia alla guida di palazzo Baronale – e il buio del carcere. Si è allontanato dalla scena politica per affrontare serenamente un processo per corruzione, ma Ciro Borriello proprio non riesce a trattenere la rabbia per le condizioni in cui è piombata la «sua» Torre del Greco sotto il profilo dell’igiene urbana. E lancia un chiaro messaggio al suo successore Giovanni Palomba: «Se non si sente all’altezza di prendere decisioni importanti, chieda scusa alla città e si dimetta».

Da un anno Torre del Greco è alle prese con una crisi rifiuti senza precedenti. Cosa ha pensato quando ha letto dell’aumento della tassa?

Ho pensato: il peggio deve ancora venire. Perché, in base alla mia esperienza, il costo è destinato ulteriormente a salire. Le stime sono state fatte al ribasso: la differenziata è colata a picco, le conseguenze saranno disastrose.

Eppure, a dispetto dei numeri, il sindaco Giovanni Palomba si è detto soddisfatto del rincaro minimo della tassa Nu per il prossimo anno.

Non capisco come faccia: al posto suo, non riuscirei neanche a dormire. Evidentemente non è abituato a passeggiare per le strade della città. E non mi riferisco alle periferie, storicamente penalizzate sotto il profilo dello spazzamento: basta guardare le condizioni in cui versa il centro storico per perdere il sonno.

In verità, la soddisfazione del sindaco è legata alla convinzione di avere cancellato un «sistema» a un costo relativamente basso per i contribuenti

Se per sistema si riferisce a un piano di lavoro capace di portare la percentuale di raccolta differenziata dal 2% del 2007 al 52% del 2017, mi auguro sia in grado di ottenere risultati migliori. Fino a oggi, non mi pare. è comodo utilizzare il termine sistema per spostare l’attenzione dai propri disastri.

Non ci giriamo intorno. Secondo qualcuno, prima la raccolta dei rifiuti “funzionava” perché Lei intascava le mazzette.

Mi sembra una spiegazione ridicola. Intascavo mazzette e il servizio costava meno: la mia amministrazione comunale è riuscita a diminuire le spese della Nu fino a 10,7 milioni. Oggi parliamo di 13,4 milioni, non mi sembra difficile tirare le conclusioni.

Dunque, il piano industriale con le isole ecologiche poteva funzionare solo con la ditta Fratelli Balsamo?

Per funzionare, qualsiasi piano industriale necessita di tre elementi: l’efficienza dell’azienda di igiene urbana, i controlli del Comune, l’educazione dei cittadini. Attualmente, mi sembra manchino tutti gli elementi.

Secondo Lei, può funzionare il porta a porta?

Non sono contrario a prescindere, ma non credo sia adatto alla nostra realtà: Torre del Greco è una città, non un paesino. Ma la mia curiosità è un’altra.

Quale?

L’attuale sindaco ha fatto del piano per il porta a porta il suo cavallo di battaglia elettorale. Adesso aveva l’occasione di promuovere subito una nuova gara con il suo piano industriale, ma si è trincerato dietro un mini-bando di sei mesi alle precedenti condizioni. Strano, no? Eppure è successo.

Magari non c’erano le condizioni per promuovere subito un appalto così importante.

Non scherziamo, parliamo del sindaco della quarta città della Campania. Deve avere il coraggio di prendere decisioni importanti, altrimenti chieda scusa agli elettori e si faccia da parte.

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corruzione politica rifiuti torre del greco
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