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Torre del Greco, l’ospedale Maresca a rischio chiusura: «Da Palomba e Raia solo spot e passerelle»
CRONACA, TORRE DEL GRECO
30 gennaio 2019
Torre del Greco, l’ospedale Maresca a rischio chiusura: «Da Palomba e Raia solo spot e passerelle»
Alberto Dortucci Alberto Dortucci

«Fino a oggi il sindaco Giovanni Palomba e il consigliere regionale Loredana Raia si sono limitati a spot e passerelle: l’ospedale Agostino Maresca, invece, necessita di impegni e iniziative reali». Non si nasconde dietro un dito Romina Stilo, l’ex first lady di palazzo Baronale, uscita sconfitta dalla corsa al voto del giugno 2018. A 96 ore dall’ultimo «giallo» registrato presso il nosocomio di via Montedoro – la procura di Napoli ha aperto un’inchiesta sulla morte di una quarantatreenne di Ercolano, stroncata da un malore dopo essere stata dimessa dal pronto soccorso della struttura sanitaria di Torre del Greco – l’ex vicesindaco accende nuovamente i riflettori sul presidio della quarta città della Campania. Rilevando – attraverso un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al primo cittadino, al presidente dell’assise Felice Gaglione e al segretario generale Pasquale Incarnato – lo stato di «estrema difficoltà» in cui è costretto a lavorare il personale medico-infermieristico e chiedendo allo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio l’adozione di «provvedimenti concreti per salvare l’ospedale Agostino Maresca».

I dati da incubo

Tutto parte dalle condizioni in cui attualmente versa il nosocomio di via Montedoro: «Manca un cardiologo H24, non c’è un ortopedico, non è garantita un’idonea sistemazione per la riabilitazione e la gastroenterologia – rimarca Romina Stilo all’interno dell’interrogazione a risposta scritta – Sono condizioni da terzo mondo, alla base della “grande fuga” di medici e infermiere in direzione dell’ospedale del Mare. Chi resta affronta con abnegazione le difficoltà di una struttura sanitaria con un bacino d’utenza di circa 300.000 abitanti. Eppure, durante la passata campagna elettorale, il sindaco Giovanni Palomba si è speso in promesse e spot. Successivamente, insieme al consigliere regionale Loredana Raia, a luglio del 2018 si è incontrato con il governatore Vincenzo De Luca: un incontro pubblicizzato attraverso i social, a cui non è mai seguita un’ipotesi di lavoro ufficiale per valutare il rilancio dell’ospedale Agostino Maresca». Così, in sei mesi, la situazione della struttura sanitaria di via Montedoro è decisamente peggiorata: il numero degli accessi al pronto soccorso è precipitato intorno ai 40 al giorno, diversi reparti sono stati chiusi o funzionano a metà. «Oggi il nostro è un ospedale-fantasma – l’affondo dell’ex vicesindaco – Pericoloso sia per i pazienti sia per gli operatori. Lo spettro della trasformazione in un centro di riabilitazione e lungodegenza resta vivo, con tutte le conseguenze del caso».

Il pressing sul sindaco

Di qui, la decisione di «pressare» il sindaco Giovanni Palomba a prendere in mano – come garante del diritto alla salute pubblica – la situazione. «Il primo cittadino deve chiarire – le richieste messe nero su bianco da Romina Stilo – cosa è intenzionato a fare per tutelare e salvaguardare i cittadini: la politica deve essere al servizio dell’ospedale e non viceversa. Non solo: deve verificare se le riduzioni programmate garantiscano la qualità dei servizi sanitari offerti alla popolazione e si deve fare portavoce in Regione Campania e a livello nazionale del rispetto del decreto ministeriale attraverso cui viene disciplinato il numero di posti letto per ogni mille abitanti». Perché così com’è ridotto oggi, il concetto alla base dell’iniziativa promossa dall’ex pupilla di Ciro Borriello, l’ospedale Agostino Maresca rappresenta un potenziale pericolo per tutti: «In strutture sanitarie così, si muore – conclude Romina Stilo – Il sindaco deve assumere scelte coraggiose, mettendo da parte strumentalizzazioni e campanilismi».

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