Torre del Greco. Alle porte c’è l’atteso appuntamento delle primarie e il Pd di Torre del Greco prova a scongiurare il rischio di una nuova «figuraccia nazionale». Dopo l’autogol della mancata presentazione della lista – a sostegno dell’attuale sindaco Giovanni Palomba – alle elezioni del 2018, i democrat della città del corallo puntano a rimettere insieme i cocci di un movimento sceso sotto i 300 iscritti e lanciano il dibattito sulla «successione» di Matteo Renzi.
Ovviamente via WhatsApp, diventato il «canale di riferimento» dei superstiti dell’ex colosso del centrosinistra. A lanciare il sasso in un lago d’acqua diventata stagnante e paludosa è toccato al reggente Antonio Cutolo: alla soglia degli 80 anni, l’ex sindaco del post-tangentopoli si è fatto promotore di un «confronto» per illustrare le mozioni dei tre candidati alle primarie. Una proposta accolta con una certa «freddezza» all’interno del gruppo locale del Pd, evidentemente spaventato dall’idea di tornare a parlare alla gente: non a caso, gli unici a rispondere all’appello lanciato dal «professore» sono stati i Giovani Democratici, in rotta di collisione con i «big» dello schieramento già a partire dalla scelta di virare sulla candidatura a sindaco di Giovanni Palomba. «Dobbiamo scegliere una location pubblica e non la sede di via Circumvallazione perché ci dobbiamo aprire alla città – la tesi espressa via WhatsApp da Domenico Colantuono – E non ci dobbiamo preoccupare della partecipazione della gente: non dovessimo intercettare l’interesse dei cittadini, sarebbe colpa delle nostre scelte politiche».
Una stoccata, neanche velata, ai «capibastone» del circolo locale – impegnati in stucchevoli prove di equilibrismo per sostenere l’attuale amministrazione comunale senza «ufficializzare» l’appoggio esterno al carrozzone messo in piedi dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio – e ai dubbi del professore: «E se poi non viene nessuno?». In ogni caso in pole position per ospitare il dibattito ci sarebbe l’ex orfanotrofio della Santissima Trinità, dove sfilerebbero l’onorevole Raffaele Topo – l’ex consigliere regionale diventato «riferimento» della pasionaria Loredana Raia illustrerà la mozione di Maurizio Martina – e Marco Sarracino, chiamato a promuovere la candidatura di Nicola Zingaretti. Al momento, invece, non risultano invitati per sostenere Roberto Giachetti.
Eppure, il tempo stringe. Perché – al termine delle consultazioni con i relatori attesi in città – la data cerchiata in rosso sull’agenda di Antonio Cutolo sarebbe venerdì 22 febbraio. Entro 48 ore, dunque, i vertici locali del Pd dovrebbero confermare tutto e fare partire la macchina organizzativa «ufficiale» legata a manifesti e tam-tam social. Considerato come le corse contro il tempo non siano propriamente una specialità dei democrat di Torre del Greco, il ritorno alla «ribalta pubblica» potrebbe slittare oppure saltare in extremis.
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