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Poggiomarino. La vendetta contro il pentito. A fuoco le bare dei Galasso
CRONACA, Vesuviani
25 febbraio 2019
Poggiomarino. La vendetta contro il pentito. A fuoco le bare dei Galasso
michele imparato

L’uccisione del cognato del boss che aveva deciso di collaborare con la giustizia fu soltanto l’ultimo atto di una guerra ai Galasso cominciata anni prima, subito dopo la decisione da parte del capocosca di vuotare il sacco e raccontare misteri e retroscena di una delle più sanguinose e violente guerre di camorra, capace di fare centinaia di morti tra Napoli e provincia a cavallo tra gli anni 70’ e 80’. Gli anni di piombo, il giro d’affari miliardario e gli accordi delle cosche vesuviane per Pasquale Galasso, uno dei più spietati e ambiziosi boss della provincia, non erano un segreto. Tant’è che dal 1993, poco dopo l’arresto, ha deciso di raccontare tutto ai procuratori e investigatori che, probabilmente, da soli non avrebbero mai ricostruito la ragnatela di rapporti tra cosche e il giro d’affari nascosto dietro il conflitto per imporre la propria leadership sul territorio. Ma la decisione di aiutare lo Stato ad arrestare i camorristi, in cerca di una redenzione dopo i tanti omicidi commessi, scatenerà una nuova guerra. Così Poggiomarino diventerà meta di attentati e raid incendiari, proprio contro la famiglia dei Galasso.

Andrea Ripa

Giovanna Salvati

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