Torre del Greco. Arriva la nuova ditta per la raccolta dei rifiuti in città e il sindaco Giovanni Palomba «scopre» la soluzione per ripulire strade e isole ecologiche: riaprire la «pattumiera del Vesuvio» a Leopardi. è destinata – a dispetto del silenzio dei vari consiglieri comunali della zona – a scatenare polemiche e malumori l’ordinanza con cui il leader della carovana del buongoverno uscita vincitrice dalle elezioni del giugno 2018 ha imposto alla Edil Cava Santa Maria la Bruna – i «coinquilini» dei Fratelli Balsamo a villa Inglese – l’espletamento del servizio di smaltimento di frazione organica e ingombranti per sei mesi, in attesa del bando per l’introduzione del «porta a porta».
Regole cambiate in corsa
Eppure – durante tutta la campagna elettorale – lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio aveva ripetutamente puntato l’indice contro il «sistema» introdotto dal suo predecessore Ciro Borriello, pronto a utilizzare le ex cave di viale Europa come «tappeto» sotto cui nascondere i rifiuti prodotti in città in attesa di essere trasportati ai centri di conferimento regionali. Non a caso – fino all’addio al consorzio Gema di Pagani – il capo della maggioranza si era rifiutato di utilizzare l’area di Leopardi come sito di stoccaggio provvisorio, preferendo trasformare Torre del Greco in una maxi-discarica a cielo aperto anziché ricorrere al «trucco» utilizzato fino al 2017. «Non porterò i rifiuti a Leopardi», il fermo proposito di Giovanni Palomba durante i giorni della crisi nera sul fronte della nettezza urbana. Una fermezza venuta meno alla vigilia dell’arrivo della ditta Buttol di Sarno: allo scopo di «tutelare la salute pubblica» e, magari, agevolare il compito ai neo-arrivati – graditi a una fetta della maggioranza, ma già in passato cacciati in tempi record da Torre del Greco per inadempienze contrattuali – il primo cittadino si è convinto a spalancare le porte delle ex cave di villa Inglesi ai rifiuti di natura organica e agli ingombranti raccolti sul territorio. Toccherà poi alla Edil Cava Santa Maria la Bruna il compito di smaltire i rifiuti. Il servizio imposto ai «coinquilini» dei Fratelli Balsamo avrà la durata di sei mesi – praticamente tutta la primavera e tutta l’estate, con buona pace dei propositi di rilancio della Litoranea – fino all’aggiudicazione della nuova gara per la gestione dell’igiene urbana.
Rischio crisi in maggioranza
Ma il provvedimento firmato da Giovanni Palomba potrebbe aprire una crepa all’interno della squadra di governo cittadino: a partire da Ciro Piccirillo e Salvatore Gargiulo – entrambi esponenti della lista civica La Svolta guidata da Salvatore Antifono – per finire al «paladino della Litoranea» Michele Langella passando per Vittorio Guarino e lo stesso Alfonso Ascione sono diversi i «rappresentanti» della zona di Leopardi in passato scesi sul piede di guerra per contestare l’utilizzo delle ex cave di villa Inglese come «pattumiera». E non è esclusa, davanti all’inevitabile rivolta degli abitanti della periferia, l’apertura di un nuovo fronte di battaglia in maggioranza. Il tutto in attesa della discussione nel merito davanti al Tar Campania del ricorso presentato dal consorzio Gema contro la decisione del sindaco di affidare in via provvisoria alla ditta Buttol il business della raccolta dei rifiuti in città.
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