TERZIGNO – Una cassa comune per sostenere i detenuti e le loro famiglie. Un reddito di criminalità come “contributo” mensile per i parenti dei carcerati e in particolare un impegno affinché, figli e mogli, non restassero senza un sussidio. Ma anche la copertura completa per l’assistenza legale. Domenico Boccia e i suoi complici, finiti nei guai mercoledì scorso nella maxi inchiesta per traffico internazionale di armi dall’Austria, avevano messo un bel pò di soldi in un fondo cassa comune, somme destinate alle famiglie dei carcerati. Emerge anche questo dall’intensa attività d’indagine messa in campo dai carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata che hanno portato alla luce l’organizzazione criminale.
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Giovanna Salvati