Torre del Greco. Circa 2.000 procedimenti in corso e solo due avvocati in organico. Sono gli attuali numeri del settore affari legali del Comune, solo recentemente – attraverso la nomina decisa dal sindaco Giovanni Palomba – dotato di un dirigente a tempo pieno, l’avvocato Antonioluigi Iacomino: l’unico – insieme al collega Francesco Nappo, inizialmente assunto come vigile urbano e poi trasferito a palazzo La Salle all’epoca dell’ex sindaco Ciro Borriello – a potere difendere gli interessi dell’ente di palazzo Baronale. Un compito già particolarmente complicato – al punto da costringere l’amministrazione comunale a una pioggia di incarichi esterni per tamponare le «emergenze» in aula – e aggravato dall’esiguo numero di lavoratori assegnati all’avvocatura municipale: solo sette impiegati, di cui tre destinati a salutare – causa pensione – il municipio tra ottobre e dicembre del 2019 e uno assunto come categoria protetta.
Uno scenario da incubo – peraltro condiviso con diversi settori «strategici» dell’ente di largo plebiscito – davanti a cui la giunta guidata dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio ha deciso di correre ai ripari. Sfruttando le specifiche novità previste dal nuovo ordinamento per l’accesso alla professione forense e spalancando le porte all’arrivo di tre «rinforzi» in Municipio: durante l’ultima seduta, infatti, l’esecutivo cittadino guidato da Giovanni Palomba ha approvato – senza tre quote rosa: il vicesindaco Annarita Ottaviano (assessore all’avvocatura), la baby-studentessa Elene Ciavolino e l’aspirante avvocato Luisa Refuto – l’istituzione del servizio di praticantato forense presso l’avvocatura municipale, cpm relativo regolamento e avviso pubblico.
In pratica, a breve, partirà la caccia a tre nuove figure professionali da inserire all’interno dell’organico guidato da Antonioluigi Iacomino: due giovani laureati in giurisprudenza a cui sarà così permesso di espletare il tirocinio formativo propedeutico all’esame di abilitazione e un praticante già iscritto nel registro speciale per proseguire la pratica forense. Salvo colpi di scena o intoppi, i tre posti dovrebbero essere coperti – attraverso una selezione pubblica – entro il prossimo autunno.
Ai nuovi arrivati, ovviamente, spetterebbe il compito di portare avanti le pratiche «facili» davanti al giudice di pace. «Così potremo centrare un duplice obiettivo – spiega il sindaco Giovanni Palomba – Da un lato garantire il tirocinio formativo agli aspiranti avvocati e dall’altro “alleggerire” la mole di lavoro del settore affari legali». Insomma, una boccata d’ossigeno in attesa di valutare gli effetti del progetto Ripam promosso dalla Regione Campania per garantire – in vista del voto del 2020 – l’assunzione di circa 10.000 aspiranti a un posto nella pubblica amministrazione.
Un piano a cui la carovana del buongoverno – complice la spinta del consigliere regionale Loredana Raia – ha già aderito, ma su cui restano diversi dubbi e perplessità.
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