PIMONTE – E’ allarme molestie sessuali all’istituto comprensivo Paride del Pozzo. Nelle scorse settimane sono stati accertati vari episodi di palpeggiamento, frasi oscene ripetute ad alunne che frequentano una classe della terza media ed altri fatti spiacevoli. Una vicenda che assume ancora più rilevanza a Pimonte dove, nel 2016, una 15enne fu vittima di uno stupro di gruppo da parte di 11 minorenni. Le violenze sessuali si verificarono all’interno di alcune capanne del presepe vivente di Valle Lavatoio, nella frazione Franche. E ora Pimonte ripiomba nell’incubo, per una situazione più che imbarazzante, che ha creato non pochi problemi nei rapporti tra alunni e alunne all’interno di una classe. A scuola e in paese si è aperta così un’accesa discussione. Molti genitori, preoccupati dall’accaduto, hanno riportato un quadro sconcertante, che andrebbe avanti purtroppo da mesi. Per porre rimedio a questo fenomeno è intervenuta la preside Adele Porta che, insieme al personale docente, ha realizzato un percorso riabilitativo e punitivo. In poche parole, per combattere le molestie, i tre alunni identificati saranno costretti a restare un’ora in più a scuola, una volta a settimana e fino al prossimo maggio. «I tre alunni ritenuti responsabili dei gravi atti dovranno preparare un lavoro sulle molestie sessuali, che discuteranno all’esame di stato di primo grado – afferma Adele Porta, preside dell’istituto Paride del Pozzo – A tal fine si tratterranno un’ora a settimana, oltre l’orario scolastico, fino al mese di maggio. Si tratta di un progetto realizzato con l’ausilio del corpo docente e con un servizio di supporto psicologico presso lo sportello d’ascolto, finalizzato ad elaborare le molestie subite dalle ragazzine e, nello stesso tempo, a rinforzare la capacità di difendersi e di gestire le emozioni negative». Il lavoro dovrà riguardare i seguenti aspetti: cosa provano le persone infastidite e molestate sessualmente da altri ragazzi durante e dopo le angherie subite; i motivi del perché una persona molestata non reagisce; i motivi che inducono un ragazzo a comportarsi da molestatore: cosa ottiene. E ancora, la legislazione attuale: le conseguenze penali per chi commette molestie. Fino ad arrivare alle conclusioni: sviluppare una proposta personale per ricucire il rapporto tra molestatore e vittima. Durante l’orario extra didattico, i tre alunni individuati elaboreranno quindi un questionario anonima di circa 10 domande, da distribuire a tutti gli alunni delle classi seconde e terze che dovrà essere restituito entro tre giorni dalla data di consegna, e un’intervista. I dati raccolti dall’indagine saranno poi tabulati ed elaborati dai tre alunni, utilizzando percentuali e grafici. «Il lavoro conclusivo – continua la preside – sarà illustrato in sede di colloquio d’esame e valutato in crediti da 0 a 8 punti». Ma non è tutto. Il gruppo di classe si confronterà anche con uno psicologo e le insegnanti di riferimento, proprio sulla tematica delle molestie. Nella parte iniziale saranno proiettate delle slide inerenti l’argomento trattato. Quindi si procederà con la discussione in gruppo, allo scopo di far emergere emozioni, vissuti, convinzioni dei ragazzi e per condividere strategie per prevenire e gestire atti di molestia.
Elena Pontoriero