NAPOLI – Secondo gli inquirenti, l’ingente patrimonio accumulato attraverso il sistema delle indebite compensazioni, grazie al quale non venivano versate le imposte al Fisco, servivano a sostenere il lussuoso tenore di vita dei principali indagati, Luigi Scavone e Francesco Barbarino i quali, inoltre, potevano contare sulla disponibilità esclusiva di beni di valore (es. unaFerrari e uno yacht) acquistati con risorse delle società del gruppo. Oggi, la Guardia di Finanza, ha reso nota l’entità dei sequestri iniziato lo scorso 26 marzo quando, coordinata dallaProcura dei Napoli, ha notificato dieci misure cautelari, tra cui tre arresti in carcere, nei confronti di altrettanti indagati. La maxi frode fiscale avrebbe consentito di sottrarre alloStato oltre 70 milioni di euro di imposte. Le ricerche di ulteriori disponibilità finanziarie, in Italia e all’estero, da sottoporre a misura cautelare fino a concorrenza delle imposte evase, proseguono.
CRONACA
11 aprile 2019
Maxi frode fiscale: villa a Capri e lingotti tra i beni sequestrati