Un milione di persone in fuga. Un terzo sono giovani. Ragazzi che non hanno potuto progettare un futuro nella propria terra. Oltre 100.000 cittadini, invece, sono scappati a gambe levate dalla Campania. Tormentati dall’incubo della camorra, dalla burocrazia e soprattutto dall’assenza di lavoro. Sono dati drammatici quelli snocciolati, ieri mattina, nel corso del convegno organizzato da Confcommercio a Napoli. Numeri che raccontano il declino di un Mezzogiorno distante anni luce dal Nord. Una patria di tesori e di promesse infrante dove la fuga, spesso, è l’unica soluzione possibile.
Le ragioni degli addii
Dietro quelle cifre imbarazzanti ci sarebbero – secondo il dettagliato dossier firmato da Confcommercio e presentato ieri – tre motivi principali. A cominciare dall’illegalità dilagante che spesso si riflette nella presenza ingombrante della criminalità organizzata. Un cancro che condiziona e soffoca ogni spinta imprenditoriale. Poi c’è la burocrazia, una delle zavorre che pesano sul destino di chi sogna di mettersi in proprio. E per finire l’assenza di lavoro, di opportunità dignitose per riuscire a costruirsi un futuro.
I numeri
La ricerca realizzata dal Centro studi nazionale di Confcommercio e illustrata da Mariano Bella è un pugno nello stomaco. I dati che vengono fuori dal dossier fanno tremare i polsi. Negli ultimi dieci anni, dal 2007 al 2017, sono 970.000 i meridionali che si sono trasferiti al Nord di cui 340.000 sono giovani e sono ben 127.000 quelli che hanno lasciato la Campania nell’ultimo decennio. Cifre che, secondo gli esperti, incidono in maniera decisiva sul prodotto interno lordo delle varie regioni italiane. C’è un abisso tra il Pil pro capite (espresso in migliaia di euro), del Nord (32,2) e quello del Sud (17,4). Dati che certificano l’esistenza di un differenziale pari a 53,9 per cento. E se si confrontano Lombardia (35,2) e Campania (16,9) il differenziale è del 48,1 per cento. Numeri che sono anche in parte dovuti ai fenomeni di migrazione. Allargando lo sguardo allo scenario nazionale, lo studio mostra la fotografia di un Paese «in stagnazione». «Negli ultimi 15 anni – ha detto Bella – il meccanismo dell’economia italiana si è inceppato e ogni ciclo produttivo non riesce a recuperare il precedente. La velocità di crescita e’ sempre più debole, segno che la via della crescita e’ stata persa da tempo. Il rischio – ha spiegato – e’ che nel 2020 avremo un deficit del 3,5 per cento. Per invertire la rotta e’ necessario che fin da adesso ci siano azioni che puntino a una maggiore lotta all’evasione e all’elusione, più spending review, più vendita del patrimonio pubblico».
I dati choc in provincia
Una fetta del dato legato alla fuga dei giovani dalla Campania tocca da vicino anche la provincia di Napoli. Secondo un recente studio dell’Istat, ad esempio, negli ultimi otto anni solo da Torre Annunziata sono “scappati” quasi 2.000 ragazzi. Cifra che si somma ai 1.905 di Torre del Greco, poi i 1.357 di San Giorgio a Cremano, i 1.053 di Ercolano, i 1.102 di Portici e gli oltre 6.500 ragazzi partiti da Napoli. Un esercito di giovani costretti a emigrare per costruirsi una vita lontano da casa. Senza camorra, burocrazia e alla ricerca di un lavoro dignitoso.
340.000
I GIOVANI IN FUGA Sono i ragazzi che negli ultimi dieci anni hanno deciso di abbandonare il Mezzogiorno per cercare lavoro all’estero o al Nord Italia. 970.000 SCAPPATI DAL MERIDIONE Si tratta del numero complessivo di cittadini del Sud che hanno deciso di lasciare il meridione per cercare fortuna altrove dal 2007 al 2017.
53,9%
LA DIFFERENZA TRA NORD E SUD E’ il differenziale tra il prodotto interno lordo del Nord e quello del Sud Italia. Tra la Campania e la Lombardia il differenziale è pari al 48,1%.
127.000
I CAMPANI SCAPPATI Quasi il 15% degli emigranti meridionali provengono dalla Campania. La nostra regione è quella che registra il dato più alto di cittadini in fuga rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno.
1930
IL DATO DI TORRE ANNUNZIATA Secondo un recente studio realizzata dall’Ista, spetta a Torre Annunziata lo scettro della città dei giovani in fuga. La città oplontina è quindicesima in questa triste classifica preceduta soltanto da San Giorgio a Cremano con oltre 1300 giovani in fuga su una popolazione complessiva comunque inferiore rispetto a quella di Torre Annunziata. Drammatici anche i dati di Torre del Greco, Portici ed Ercolano.
Ciro Formisano