TORRE ANNUNZIATA – «Mamma, mamma, sono stanca. Mi vado a fare una doccia. Qua il palazzo è pieno di polvere e si sentono sempre rumori. Ci sono delle fessure nei muri e il balcone non si chiude. Non so che fare. Mamma, mamma sono stanca». Piange Maddalena mentre scava in fondo a quella ferita che nessuna condanna potrà mai rimarginare. «Scusatemi signor giudice», ripete, prima di prendere fiato e continuare il suo struggente racconto. Il racconto di una madre che ha visto sbriciolarsi, all’alba di un giorno di luglio, la sua famiglia. La sua vita. Maddalena Fraschetta è la mamma di Anna Duraccio, la giovane madre che il 7 luglio del 2017 ha perso la vita nel tragico crollo di Rampa Nunziante. Un’esistenza sepolta da polvere e macerie. Le stesse che hanno spento per sempre i sorrisi di Pasquale Guida, suo genero, e dei suoi nipotini: Salvatore e Chicca. Ieri mattina, a quasi due anni dalla strage che è costata la vita a otto persone, Maddalena è entrata in un’aula di tribunale in punta di piedi. Lo ha fatto per raccontare la sua verità. Per far luce sulle parole di sua figlia. Parole cariche di preoccupazione e angoscia, racchiuse in una telefonata.
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