Torre del Greco. Il braccio di ferro all’interno della maggioranza targata Giovanni Palomba tra sorteggio e nomina diretta degli scrutatori per le elezioni europee del prossimo 26 maggio finirà direttamente in prefettura a Napoli. è stato lo stesso sindaco, al termine di una convulsa e frenetica giornata trascorsa tra l’ufficio Ced e palazzo Baronale, a ordinare «l’invio di tutti gli atti all’autorità competente per i provvedimenti del caso». Un atto di forza per lanciare un messaggio chiaro agli alleati: «Su certi temi, non si scherza», la ferma presa di posizione dello storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio.
Spegnere i fari della procura
D’altronde, già alla vigilia di Pasqua il primo cittadino aveva riunito gli alleati per tracciare la linea politica in vista della nuova corsa alle urne: alla luce dell’inchiesta sul voto di scambio alle amministrative del 2018 – costata il divieto di dimora in Campania al consigliere comunale Ciro Piccirillo e l’arresto a Stefano Abilitato, costretto a lasciare il suo scranno in Municipio a Lucia Vitiello – il leader della carovana del buongoverno aveva invitato la maggioranza a puntare sul sorteggio degli scrutatori per allontanare qualsiasi ombra dal Comune. Insomma, massima trasparenza per spegnere i riflettori della procura di Torre Annunziata. Un invito raccolto al volo da Antonio D’Ambrosio – il figlio d’arte alla prima esperienza a palazzo Baronale – ma evidentemente «sgradito» a Iolanda Mennella, subentrata come sostituta di Ciro Piccirilo all’interno della commissione elettorale comunale. La «novellina» del Municipio, istruita ad hoc dal suo partner elettorale Felice Gaglione, non ha nascosto il proprio disappunto sul criterio deciso dal sindaco: «Siamo favorevoli al sorteggio, ma deve essere adottato per l’intera durata del mandato dell’amministrazione comunale», la strada imboccata dalla coppia da record eletta con la lista Il Cittadino e passata con la lista Ora.
Il documento della discordia
Lo strappo aperto già in consiglio comunale non si è rimarginato durante le festività. Così, alla riunione della commissione elettorale comunale, Iolanda Mennella si è presentata con un documento per ribadire la propria posizione: «Sì al sorteggio, ma solo se il criterio viene adottato per tutto il mandato». Mentre Alessandra Tabernacolo confermava la volontà dell’opposizione di puntare sul sorteggio per la scelta degli scrutatori, la maggioranza non riusciva a chiudere la vicenda. E la riunione della commissione elettorale comunale veniva aggiornata dalle 11 alle 18. In sette ore il documento di sostanziale sfiducia alla linea dettata dal sindaco trovava altre 5 adesioni. Accanto ai nomi di Antonio Spierto, Michele Langella e Annalaura Guarino – un esponente della minoranza e due scontenti della maggioranza – comparivano, infatti, le firme di due consiglieri comunali di area Pd: Luisa Liguoro e Gaetano Frulio, riferimenti dell’intramontabile Luigi Mennella. Una vera e propria fronda mascherata – il vero obiettivo del documento era e resta strappare la nomina dei 524 scrutatori – capace di convincere il sindaco a rompere gli indugi per rispondere in modo deciso al primo accenno di «sfiducia».
Gli atti in prefettura
«Non possiamo essere ostaggio dei capricci di qualcuno – la risposta finale di Giovanni Palomba – C’erano dei tempi da rispettare e non è stato fatto. Ho chiesto l’invio di tutti gli atti alle autorità competenti per le valutazioni del caso». Un secco «no» a ricatti e giochetti, destinato a pesare sui futuri equilibri della maggioranza.
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