Perquisite le case delle bestie, interrogati alcuni dei protagonisti della spedizione punitiva al chiosco della frutta in via Bonito. L’inchiesta sul raid avvenuto giovedì notte è già arrivata a un punto di svolta e presto potrebbero arrivare anche i primi provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria. Gli agenti del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia, guidati dal dirigente Vincenzo Gioia, stanno lavorando senza sosta per chiudere il cerchio. Indagini lampo che hanno già permesso d’identificare cinque dei protagonisti del raid della vergogna che ha infangato nuovamente l’immagine della città. Se si sommano quelle fatte registrare da youtube e dai principali portali web che hanno rilanciato il video, è già stato sfondato il muro di un milione di visualizzazioni. Uno schiaffo a Castellammare e alla stragrande maggioranza degli stabiesi perbene. Dopo le prime identificazioni – ma gli investigatori sono al lavoro per ricostruire anche il ruolo di altre persone, tra cui due minorenni – sono scattate anche le perquisizioni domiciliari a carico dei sospettati. E almeno due dei cinque componenti del raid, indagati per danneggiamento pluriaggravato e lesioni, sono stati interrogati.
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