Di Rocco Traisci
Dalla garconnière di Renzo Arbore tra i cimeli del Verde Studio, alla Posada Negro del Salento ardente di Roy Paci; dal Terminal Due di Daniele Silvestri (nel senso che ci va spesso, come al bar) fino alla tavola di una trattoria dove “ilmafio” li costrinse a bere una decina di litri di vino per suonare meglio la traccia di “Luntano”. Di viaggi in giro per l’Italia ne ha fatti tanti, Enea, l’ultimo album degli Epo uscito a marzo per Soundfly e prodotto da Daniele Tortora, “ilmafio” appunto (che ha prodotto, tra i tanti, anche Silvestri, Diodato, Afterhours etc). Il titolo è sincero. Il primo disco totalmente in napoletano della band è un omaggio a Massimo Troisi (Enea è il personaggio finto bello di Marco Misseri nel film Pensavo fosse amore…). L’epica virgiliana invece emerge sottecchi, come una corsa da sud a sud, da mare a mare, da mano a mano. In questi giorni su Youtube è stato pubblicato il videoclip di “A Primma Vota”, una soave preghiera con cui Ciro Tuzzi ci ricorda di ricordare “Tutt’ ‘e suonne scritte ‘nfacce ‘o muro e quanta vase date ‘o scuro” (i sogni appesi ai muri e i baci dati nell’oscurità). Un viaggio a ritroso ma pur sempre viaggio, come quello – inedito – tra i tornanti della lingua dialettale, prudente e raffinata quella di Ciro, lontano da inflessioni urban e tentazioni melò. Michele De Finis, ex fan e da dieci anni chitarrista della band non ne fa una questione di stile: “Abbiamo fatto il processo inverso rispetto a tante altre band, anche se gli Epo hanno sempre scritto in napoletano. In realtà il linguaggio di Enea è molto naturale e ci sono suggestioni più internazionali rispetto agli altri lavori in italiano”. E in effetti gli ingredienti sono tutti giusti e messi al loro posto: music oriented, incursioni di musica nera, “temptation iceland” alla Sigur Ross ma soprattutto terrazzi ventilati di new soul e zero pippe mentali sul genere: questo è Enea, un disco che ha fatto tanti chilometri come gli Epo in quasi vent’anni di carriera (forse una delle realtà più longeve della scena alternative rock napoletana in attività). Una band tout court, quadrata, senza lati “b” o side project, in cui si sono alternate tante figure musicali ma che ha prodotto sette dischi (compreso ristampe, ep, limited edition), centinaia di concerti, partecipazioni illustri come quella al Total Request Live (conosciuta anche con l’acronimo di TRL), una delle trasmissioni di maggior successo di MTV. A proposito di Mtv, nel dicembre del 2007 l’album Silenzio Assenso fu inserito tra i migliori 10 dischi del 2007 con nomi sacri della musica mondiale come Radiohead, Interpol e PJ Harvey. Una differenza non da poco se si considera (a torto) gli Epo ancora una band di nicchia. Nella nicchia, Tuzzi e soci, custodiscono solo tante grandi storie. Oltre a Tuzzi la band è composta da Michele De Finis (chitarre), Jonathan Maurano (batteria), Gabriele Lazzarotti (basso), Mauro Rosati (tastiere).