Torre del Greco. Doveva essere la professionista della svolta, l’assessore in grado di rilanciare una serie di settori – a partire dai lavori pubblici per finire al decoro e arredo urbano, passando per l’edilizia scolastica e sportiva – ritenuti dai suoi sponsor politici, la coppia di avvocati-dissidenti formata da Gaetano Frulio e Luisa Liguoro, fondamentali per realizzare il programma della sgangherata amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba. Invece, a tre settimane dalla nomina – accettata via pec, con firma digitale – l’architetto Elvira Novella Ventimiglia non si è mai presentata a palazzo Baronale, disertando le prime due riunioni di giunta post-rimpasto. Insomma, non propriamente una partenza lanciata per la quarantottenne alla prima esperienza in politica.
Le ferie «pagate» dal Comune
Le ragioni della prolungata assenza dal Comune sono presto spiegate: la nomina all’interno dell’esecutivo cittadino – fortemente voluta da Gaetano Frulio e sostenuta senza particolare entusiasmo da Luisa Liguoro, così come era successo a parti invertite per l’ex vicesindaco Annarita Ottaviano – è stata formalizzata il 7 agosto, quando il neo-assessore era già in vacanza con la famiglia a San Benedetto del Tronto. Impensabile – visto l’imminente arrivo di Ferragosto – fare subito rientro alla base, ma il delicato incarico ricevuto dal sindaco Giovanni Palomba non ha «stravolto» i piani estivi della professionista. Anzi. L’architetto di via Enrico De Nicola si è subito adeguata ai «ritmi lenti» della carovana del buongoverno uscita vincitrice dal ballottaggio del 24 giugno 2018, regalandosi ulteriori tre settimane di ferie. In pratica, i tre/quarti del primo «stipendio» da politico – circa 1.600 euro lordi per le casse dell’ente di palazzo Baronale – sono andati in fumo nelle Marche. E lo stesso primo cittadino è stato costretto a rinviare di 24 ore una seduta di giunta per mancanza del numero legale, vista la concomitante assenza di ulteriori tre assessori.
Malumori in maggioranza
La falsa partenza del nuovo «super-assessore» inevitabilmente ha provocato qualche malumore all’interno della maggioranza: «Si sono così sbattuti per la delega e ora siamo già fermi al palo», la stoccata di qualche alleato. Pronto, evidentemente, a riprendere la guerra interna congelata dopo le dimissioni-farsa del sindaco.
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