Torre del Greco. Festa, farina e forca per dimenticare i guai della crisi rifiuti e la valanga di critiche incassate durante i primi 18 mesi passati a palazzo Baronale. È la strada imboccata dal sindaco Giovanni Palomba – in «collaborazione» con l’assessore alle attività produttive Michele Borriello e l’assessore alla cultura Enrico Pensati – in occasione delle imminenti festività 2019-2020, destinate a costare alle casse del Comune la bellezza di mezzo milione di euro. Insomma, la «discontinuità rispetto al passato» sventolata durante la campagna elettorale dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio non sarà il regalo di Natale lasciato dalla carovana del buongoverno sotto l’albero dei cittadini di Torre del Greco: meno voucher per i poveri, maggiore «attenzione» per le associazioni del territorio chiamate a realizzare eventi e attività in strada.
La cascata di luminarie
Già in occasione dello scorso consiglio comunale, la maggioranza di palazzo Baronale aveva approvato all’unanimità dei presenti la variazione di bilancio per illuminare a giorno la quarta città della Campania a partire dal mese di novembre e fino al mese di gennaio: 250.000 euro l’investimento deciso da Giovanni Palomba & company per accendere con le tradizionali luminarie il Natale a Torre del Greco, senza distinzioni tra centro storico e periferia: una somma senza precedenti – al massimo, erano stati sfiorati i 200.000 euro durante gli «anni d’oro» del secondo mandato di Ciro Borriello – già finita in un apposito progetto proposto dall’assessore ai lavori pubblici Elvira Novella Ventimiglia e approvato dall’esecutivo cittadino. Tra le novità introdotte dalla carovana del buongoverno per «giustificare» la spesa record ci sarà l’illuminazione delle sedi istituzionali e storiche del Comune – palazzo Baronale, villa Macrina e la Santissima Trinità – nonché l’installazione di un selfie box in Litoranea e dieci addobbi speciali per la villa comunale di corso Vittorio Emanuele e il parco pubblico intitolato a Salvo D’Acquisto a Sant’Antonio.
La manovra record
A dispetto degli allarmi lanciati dallo stesso sindaco – prono a sottolineare in varie occasiono lo stato di crisi in cui versa la città, indebolita alla radice dal crac da 800 milioni di euro della Deiulemar compagnia di navigazione – gli alleati della coalizione uscita vincitrice dalle elezioni avvelenate del 2018 non si sono preoccupati di stringere i «cordoni della borsa» dell’ente di largo Plebiscito. Dunque, niente abbattimenti delle spese e niente austerity. Anzi, contributi a pioggia per l’organizzazione di una lunga serie di appuntamenti su tutto il territorio cittadino. I fondi necessari a trascorrere un «sereno Natale» in città sono stati recuperati attraverso l’ultima manovra finanziaria approvata in giunta: una variazione di bilancio da complessivi 207.000 euro, ora attesa dal via libera definitiva del consiglio comunale. A recitare la «parte del leone» è toccato all’assessore alla cultura Enrico Pensati – riferimento dei consiglieri comunali Lucia Vitiello e Michele Langella, a caccia di una candidatura alle prossime Regionali del 2020 – pronto a racimolare 65.000 euro di avanzo di amministrazione da destinare alle associazione del territorio per eventi e manifestazioni nonché ulteriori 65.000, sempre da avanzi di amministrazioni, destinati a prestazioni di servizio per attività culturali. A completare il quadro, la «lista della spesa» presentata dal vicesindaco Michele Borriello – riferimento del politico-ultrà Pasquale Brancaccio – in qualità di assessore alle attività produttive: sessantamila euro per la realizzazione della «Notte bianca» e per l’organizzazione dei «tradizionali» mercatini di Natale.
L’antipasto per l’Immacolata
Infine, la manovra finanziaria destinata a passare all’attenzione del consiglio comunale prevede l’esborso di ulteriori 17.000 per il noleggio e la posa in opera dei dissuasori per la processione dell’Immacolata: una «tassa» in nome della sicurezza – pagata a partire del 2017, all’epoca del commissario straordinario Giacomo Barbato – e già finita in passato al centro di polemiche e proteste.
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