I nuovi quindicenni hanno gli stessi gap di conoscenze in alcune materie rispetto agli stessi ragazzi di dieci anni fa: lo evidenzia uno studio di Tuttoscuola, che ha elaborato i dati dell’Education and Training Monitor 2019, parlando nello specifico di italiano, matematica e scienze. Nel 2009, evidenzia lo studio, i quindicenni italiani (che secondo i dati Istat erano 566.856, un numero depurato a 560 mila per situazioni di descolarizzati) con competenze scarse o insufficienti erano: in lettura (competenze linguistiche in italiano) il 21% (117.600), in matematica il 25% (140.000) e in scienze il 20,6% (115.360).
Nel 2018 i 565mila quindicenni italiani hanno mostrato scarse o insufficienti competenze: nella lettura (il 21%, 118.650), con nessun miglioramento rispetto al 2009, con 34mila giovani in più di quelli attesi; in matematica (il 23,3%, 131.645), poco meglio del 2009, ma ben lontani dalla soglia-obiettivo del 15% (quasi 47 mila più di quelli attesi); in scienze (il 23,2%, 131.080), addirittura in regresso rispetto al 20,6% del 2009 (46 mila più di quelli attesi). Secondo Tuttoscuola il gap linguistico dei nostri 15enni nasce dalla scuola primaria, infatti osservando i risultati delle rilevazioni Invalsi (anno scolastico 2017-18), si può rilevare come già nel secondo anno della scuola primaria gli alunni superano a malapena la metà (50,62%), con quelli del Mezzogiorno (Sud e Isole) che addirittura non vanno oltre il 48,5%; e la Calabria si ferma al 46,9%, la Sicilia al 47,7% e la Campania al 48,3%. Da ultimo, i dati 2018 di ‘Education and Traning – Monitor 2019’ sulle competenze linguistiche dei nostri quindicenni collocano i nostri ragazzi al 16° posto tra i 28 Paesi dell’Unione, con una percentuale stabilizzata del 21% di ragazzi con scarsa o insufficiente competenza, ben lontani dall’obiettivo finale del 15% previsto per il 2020.