NAPOLI – Gli affari delle mafie in Italia “ammontano a 420 miliardi in un anno. 220 miliardi riguardano l’economia sommersa, di cui 97 miliardi di sole tasse evase. Nel dettaglio circa 60 miliardi per i traffici di droga, 20 miliardi di abusivismo edilizio, 9 miliardi dalle estorsioni. Questo significa che le mafie introitano ogni giorno 410 milioni di euro, 17 milioni all’ora. Evadendo le tasse si toglie allo Stato la possibilità di investire di più nel welfare e diamo alla mafia la possibilità di offrire servizi”. Così il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, intervenuto ad un corso di economia dell’università Federico II a Napoli.
Senza denaro contante le mafie sparirebbero
“Eliminare del tutto il denaro contante sarebbe la soluzione migliore per eliminare le mafie. In tanti Paesi del mondo anche il giornale si paga con la carta di credito e si tracciano tutti i pagamenti”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho nel corso di una lezione al corso di economia all’Università Federico II di Napoli.
Contro i piccoli clan serve il controllo delle strade. C’è un fermento notevole di piccoli gruppi
“A Napoli c’è un fermento notevole di gruppi camorristici anche di piccolissime dimensioni che operano per controllare anche una sola strada. Su questo fenomeno solo un ulteriore controllo del territorio da parte dello Stato può consentire una prevenzione efficace”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho commentando, a margine di una lezione all’Università Federico II di Napoli, la sparatoria di questa mattina nel quartiere Vasto. Questi piccoli clan, ha spiegato De Raho “operano per lo spaccio di stupefacenti e governano le illegalità del vicolo. Sappiamo che controllare tutte le strade non è consentito dal numero di uomini delle forze dell’ordine a disposizione ma l’unico modo per prevenire questi reati è la presenza sul territorio”.