Dal leader calmo a ringhio il passo è breve ma per il Napoli potrebbe rivelarsi una vera e propria rivoluzione. Carlo Ancelotti lascia e per un beffardo gioco del destino gli subentra sulla panchina degli azzurri un suo ex allievo. Le sorti professionali dei due si incrociarono al Milan per molte stagioni, dal 2001 al 2009, quando il tecnico di Reggiolo sedeva sulla panchina dei rossoneri. Rino Gattuso arriva al Napoli quasi come un salvatore della patria. Il suo compito è difficile, ai limiti della missione impossibile. Deve mettere d’accordo e armonizzare le diverse anime che compongono in questo frangente il Napoli: il presidente De Laurentiis, la squadra e i tifosi. Come se non bastasse, il nuovo allenatore deve apportare il più rapidamente possibile le modifiche tecniche e tattiche necessarie per raddrizzare il cammino della squadra. L’esperienza non gli manca. Gattuso ha attraversato tutte le strade del calcio nazionale e internazionale. Da calciatore ha vinto con il Milan e con la Nazionale italiana ogni trofeo. Da allenatore ha una storia ancora breve, ma caratterizzata dalla stessa grinta e aggressività che mostrava in campo. Quella stessa grinta sicuramente il nuovo allenatore la porterà nei suoi metodi di allenamento e di guida della squadra. E Gattuso non sarà morbido neppure con la proprietà, cioè con lo stesso presidente De Laurentiis che l’ha scelto per rifondare il Napoli. Il suo contratto durerà fino a fine campionato, con la possibilità di essere confermato anche il prossimo anno se riuscirà a raggiungere la qualificazione alla Champions League. Il rapporto con la squadra, come dimostrano i suoi precedenti da allenatore, sarà chiaro e non saranno ammesse contestazioni. Si comincia già dal primo appuntamento. Sabato prossimo il Napoli giocherà al San Paolo contro il Parma e Gattuso ha già deciso: da venerdì tutti in ritiro e non si accetta contraddittorio.
Gattuso: Ancelotti come un padre, vorrei vincere 10% suoi trofei
“Ho incontrato De Laurentiis domenica sera a Roma. Non ho chiamato Ancelotti prima perché stava preparando una partita importante, ma l’ho sentito stamattina e abbiamo a lungo parlato”. Lo ha detto il tecnico del Napoli Gennaro Gattuso nel corso della sua presentazione a Castel Volturno. “Volevo chiamarlo ieri sera – ha spiegato Gattuso – ma sapevo che stava con la famiglia. Sono stati due giorni non facili, sapevo che dovevo chiarirmi con Carlo, dirgli perché avevo accettato. Ancelotti è stato un papà per me, ho fatto 400 partite con la sua gestione, abbiamo vinto tanto. Nei momenti di difficoltà è sempre stato a disposizione. Oggi ho avuto la conferma, quando gli ho chiesto in cosa può migliorare questa squadra, è un gravissimo uomo, ma per favore non fate paragoni, lui ha vinto tutto, vorrei vincere il 10% di quello che ha vinto lui”.
De Laurentiis: meglio ognuno per la sua strada
“Doveroso ringraziare Ancelotti, rimango suo amico e tra noi restano rapporti limpidi e sinceri”. Così Aurelio De Laurentiis nella prima conferenza stampa di Gattuso. “Ho letto che tra me e Ancelotti ci sono stati dissidi, non è vero. Molto spesso marito e moglie divorziano ma restano in buoni rapporti. Abbiamo lavorato insieme coltivando un sogno, ci siamo svegliati all’improvviso e io per non rovinare il suo palmares di vittorie straordinarie ho cercato di salvaguardarlo e dire ‘caro Carlo, ognuno per la propria strada’”.