NAPOLI – Non vince da 63 giorni in campionato il Napoli che domani va in campo contro il Sassuolo. Una rotta che va invertita, un compito che è affidato a Rino Gattuso, che cerca la sua prima vittoria in azzurro dopo il disastroso esordio con il ko interno contro il Parma della settimana scorsa. “Io non ho paura, mi devo mostrare duro e devo dare tranquillità alla squadra che si è consegnata a me e sta lavorando con impegno”, così “Ringhio” conferma la sua fama da duro e lancia gli azzurri in una sfida tradizionalmente difficile per il Napoli che non vince sul campo del Sassuolo dall’1-0 del 2014 firmato da Callejon.
Domani lo spagnolo potrebbe esserci sulla destra, anche se è in ballottaggio con Lozano, nel tridente di Gattuso che punta anche su Insigne e Milik. Ma al di là dei nomi, Gattuso chiede ai giocatori cose precise: “Non vedo – dice – una squadra scazzata, stanno lavorando sulle modifiche al modulo, lavoriamo per palleggiare dal basso, creare superiorità numerica per andare a cercare i giocatori attacco e tenere di più il campo. Con il Parma a livello tecnico ho visto una buona prestazione ma la squadra non mi è piaciuta sulle letture. Quindi mi aspetto un squadra in cui nessuno pensi che un compagno ci mette una pezza, dobbiamo sapere scalare, andare a prendere gli avversari. Il Sassuolo è forte, ha giocatori giovani di talento, un allenatore che fa giocare bene squadra, quindi voglio vedere organizzazione ed equilibrio, e soprattutto non gente che sta lì a pensare: e se perdiamo?”. Ricetta chiara anche se perdere acuirebbe il disastro di una squadra ottava in classifica con 21 punti in 16 partite e la zona Champions chiusa dalla Roma, che ha una partita in più ma è lontana 14 punti, una voragine.
“Il Napoli – spiega Gattuso – ha giocatori fortissimi ma in questo momento la palla scotta. Ho sentito parlare di ultima spiaggia che però nel calcio non esiste, noi dobbiamo recuperare i nostri giocatori mentalmente, ricordandoci che prestazioni come quelle contro il Liverpool e il Salisburgo non sono di due anni fa, la squadra deve giocare con un modulo diverso ma soprattutto ricominciare a giocare e divertirsi”. Poi l’appello a una unità su cui si lavorato alla cena di Natale dopo la guerra dell’ammutinamento e delle multe che restano sul tavolo: “Di questi miei primi giorni a Napoli – dice Gattuso – ho notato la foto dell’abbraccio del presidente a Insigne. Dobbiamo ripartire da lì. Poi con le buone prestazioni ci siederemo a parlare. Ora i giocatori hanno bisogno di affetto da tutti, anche dai tifosi”. Che saranno più pronti ad abbracciarli se si riprende a vincere.