Per la famiglia originaria di Sara Aiello è il giorno più lungo e più difficile. Quella della riesumazione della salma della loro congiunta è una richiesta che il papà Francesco e i fratelli di Sara – Mario, Raffaele, Salvatore e Rosario – (l’anziana madre è venuta a mancare l’estate scorsa) portano avanti da tempo. Da quando, cioè, si sono resi conto che la scomparsa improvvisa di quella ragazza bella, solare, di appena 36 anni, stava per essere chiusa troppo frettolosamente come una tragica fatalità. «Non escludiamo che lo sia stata, ma vogliamo che a stabilirlo siano dei riscontri oggettivi, non delle semplici ipotesi» spiega ancora una volta Raffaele Aiello, uno dei quattro fratelli di Sara che da tempo si batte perché venga fatta luce su una vicenda che ancora oggi presenta molti, troppi punti oscuri. «Dopo che il gip Emma Aufieri ha accolto la nostra opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dal pm Alessandra Riccio e invitato la stessa a dare risposta entro quattro mesi a tutti quegli interrogativi che in verità negli anni l’ottimo lavoro, seppur complesso, svolto dal nostro avvocato Michele Di Somma aveva fatto emergere, le indagini hanno avuto un’accelerazione.Era quello che auspicavamo da tempo. Non perché abbiamo una tesi precostituita in testa, ma solo perché vogliamo la verità». Una verità, qualunque essa sia, che potrebbe venire alla luce, almeno in parte, dalle risultanze dell’autopsia, che verrà effettuata già nella giornata di oggi: dopo l’esumazione, in programma per questa mattina al cimitero di Pimonte, i resti di Sara verranno trasferiti presso la sala autoptica dell’obitorio giudiziario del Secondo policlinico universitario della Federico II di Napoli. Dove, alle 14 si svolgeranno le operazioni affidate ai tre periti nominati dalla procura – il professor Pietro Tarsitano, la dottoressa Pascale Basilicata e il dottor Umberto Ferbo – e a cui prenderanno parte anche gli esperti incaricati dalla famiglia Aiello, il professor Cipolla D’Abruzzo e il professor Agostini. Inutile dire che, a dispetto dei sessanta giorni a disposizione degli esperti per fornire delle risposte ai questi posti dal pm e dal gip, anche a Pimonte l’attesa è massima. Molti, dopo che il caso sollevato da Metropolis ha avuto eco nazionale grazie alla trasmissione Chi l’ha visto? hanno infatti dato vita a un vasto movimento di opinione che chiede «verità per Sara». Ma i tempi, è bene chiarirlo, non saranno rapidissimi. Ne sono consapevoli anche i familiari di Sara: «Noi familiari siamo consapevoli che a distanza di tanto tempo non saranno accertamenti facili, ma auspichiamo almeno che l’autopsia escluda il possibile avvelenamento, ipotesi avanzata da un nostro consulente – sottolinea Raffaele Aiello – e che si accerti tramite lo studio del suo dna se Sara fosse affetta da una patologia cardiaca di natura ereditaria riscontrata in famiglia. Questa informazione è di grande importanza per salvaguardare la salute delle nostre nipoti, figlie di mia sorella. Per questo motivo abbiamo nominato per l’autopsia il professore Cipolla D’Abruzzo, tossicologo, per verificare l’ipotesi avvelenamento, e il professore Agostini, biologo, per lo studio del dna.Chiariti questi due aspetti i nostri legali, l’avvocato Danilo Di Maio e l’avvocato Felice Forgione potranno concentrarsi sui punti cardine della vicenda, da cui si evincono, secondo il nostro convincimento, responsabilità e colpe chiare e incontestabili».
CRONACA
9 gennaio 2020
Il giallo della morte di Sara Aiello, effettuata l’autopsia