Si inaugura nel segno della contestazione l’ anno giudiziario del Distretto di Napoli. Magistrati critici verso la riforma della prescrizione e sulle scoperture di organico, che diventano “scandalose” al Tribunale di Napoli Nord, avvocati protagonisti di una dura protesta contro “la politica giudiziaria dell’ Esecutivo”. Preoccupati per il nuovo aggravio di procedimenti che l’ abolizione della prescrizione scaricherà sui ruoli i magistrati senza contestarla però in termini di diritto. Più articolata la critica degli avvocati, con il presidente dell’ Ordine di Napoli, Antonio Tafuri . che ha trasformato il suo intervento in una requisitoria contro il Governo nello stile del “j’ accuse” di Emile Zola. Manette ai polsi all’ ingresso nella Sala dei Baroni per simboleggiare “i diriti della difesa compressi e le garanzie dei cittadini ridotte” , gli avvocati hanno alzato cartelli con la scritta “rispettate la Costituzione” mentre parlava la rappresentante del Ministero , Concetta Lo Curto, viceresponsabile dell’ Ufficio legislativo, che non ha fatto alcun riferimento alla contestazione. A tentare la strada del dialogo è stato solo il Procuratore generale presso la Corte d’ Appello, Luigi Riello, applaudito anche dagli avvocati, che ha reso omaggio al penalista Aldo Cafiero, recentemente scomparso, e poi ha invitato ad un percorso comune verso la riforma del processo d’ Appello. Da Riello è venuta anche una decisa autocritica su “la questione morale esplosa tra i magistrati” , la “deflagrazione istituzionale” prodotta dalle “degenerazoni correntizie del Csm” a cui – ha detto – “non possiamo mettere la sordina” . Anzi – ha aggiunto il PG – dobbiamo essere ancora più inflessibili rispetto a quanto facciamo per la corruzione in politica, se parliamo di casa nostra”. Finisce con gli Avvocati che abbandonano la Sala dei Baroni al termine dell’ intervento del presidente del Consiglio dell’ Ordine. Affiancato dal presidente della Camera Penale, Ermanno Carnevale, Tafuri annuncia ai giornalisti una possibile iniziativa di protesta nazionale e torna sull’ abolizione delle prescrizione. “Il 75% delle prescrizioni matura durante la fase delle indagini preliminari e durante i procedimenti in primo grado, ma il Governo diffonde idee false come quella secondo cui della lentezza dei processi sarebbero responsabili gli avvocati. Il processo senza prescrizione non si concluderà mai”.
CRONACA
1 febbraio 2020
Prescrizione: no all’abolizione da magistrati e avvocati di Napoli. Legali in manette per protesta