Torre del Greco. Venticinque auto in sosta all’interno di un’area – in teoria, destinata solo agli ospiti istituzionali in visita al Comune – in cui sono disegnati 16 stalli per il parcheggio, di cui uno riservato ai diversamente abili. L’ennesima prova d’inciviltà all’ombra del Vesuvio non porta la «firma» degli abitanti di via Fontana e dintorni – denunciati dal sindaco Giovanni Palomba per i danni all’immagine di Torre del Greco provocati dai festeggiamenti trash di Capodanno – bensì il «marchio» dei consiglieri comunali e dei funzionari dell’ente di largo Plebiscito. Divisi in maggioranza e opposizione, ma accomunati dalla cattiva abitudine di volere entrare in municipio direttamente dalla propria vettura.
Così a chi – intorno alle 12.30 di ieri – si è trovato a passare davanti ai cancelli di palazzo Baronale non sarà sfuggito l’indecoroso spettacolo messo in scena davanti alla sede principale del municipio: vetture in doppia fila, parcheggi a bloccare le vie di fuga – in un momento in cui, peraltro, sono in corso interventi di manutenzione straordinaria all’ascensore – e auto lasciate perfino sullo stallo riservato ai portatori di handicap, con buona pace delle battaglie portate avanti dal consigliere comunale Maria Orlando per garantire a tutti un facile accesso a palazzo Baronale. «La sosta selvaggia, a momenti, non consentiva neanche il passaggio a piedi – la lamentela di un politico evidentemente alla prima esperienza in consiglio comunale -. Il mio scooter è rimasto fuori».
D’altronde, tutto lo spazio a disposizione era stato già occupato dagli stacanovisti del gettone e dai funzionari «in missione» a palazzo Baronale dalla sede distaccata del complesso La Salle. E a nessuno, evidentemente, sarà balenata in testa l’idea di «investire» un euro in civiltà e lasciare l’auto all’interno delle strisce blu di via Comizi e dintorni. «Come possiamo pretendere il rispetto delle regola dai cittadini, se non riusciamo a dare esempi adeguati? Di questo passo, finiremo per parcheggiare perfino tra i giardinetti», l’ammissione di qualche consigliere comunale.
In passato erano già stati registrati episodi simili, al punto da convincere l’ex capo dell’assise Pasquale Brancaccio a chiudere il «parcheggio» di palazzo Baronale. Provvedimento poi cancellato dopo le proteste dei politici anti-grattini e pro-privilegi.
©riproduzione riservata