“In momenti di difficoltà come questo deve trionfare lo spirito nazionale. Non c’è alcuna distinzione che tenga tra Nord e Sud. Noi del Club Napoli Sant’Antonio Abate siamo sempre stati vicini al popolo di Bergamo per le tantissime vite a causa del coronavirus”. Queste le parole di Emilio D’Auria, ex presidente del Club Napoli della città di Sant’Antonio Abate e oggi socio. D’Auria poi interviene sulla polemica creatasi intorno al professor Ascierto riguardo il farmaco anti artrite reumatoide che sembrerebbe agire ed avere effetti sul covid-19.
“Siamo anche noi in linea con il comunicato dei Club Napoli del Mondo – dice D’Auria – Basta con questa becera speculazione. Non vogliamo passare come quelli che si piangono addosso. Bisogna trovare una cura efficace, poi che sia un luminare del Nord o del Sud poco importa”. Il Club Napoli di Sant’Antonio Abate è stato fondato nel 2012 e conta circa 80 iscritti. Da due settimane la saracinesca della sede è abbassata per i motivi di sicurezza.
“Tutte persone che venivano allo stadio e stare fermi non è semplice – dice D’Auria – Purtroppo per noi non ci sono introiti perchè non possiamo emettere biglietti o organizzare pullman per le trasferte e abbiamo da sostenere le nostre spese come l’affitto del locale e le varie utenze. Comprendo che nella nostra situazione ci sono altri club napoletani e italiani e operai di vario livello. E’ dura ma bisogna restare a casa e a tutti quei nostalgici che hanno voglia di calcio consiglio di guardare qualche partita vecchia del Napoli di Maradona in attesa di poter tornare a seguire il calcio anche se in questo momento è difficile fare previsioni su quando si potrebbe tornare alla normalità. Oggi conta in primis la salute dinanzi a una pandemia terrificante”.
Anche il Club Napoli nel suo piccolo ha voluto scendere in campo per sostenere gli ospedali e ha fatto delle donazioni come spiega lo stesso D’Auria: “Avevamo i soldi del Fantacalcio che abbiamo devoluto al Cotugno di Napoli. Questo è un primo passo. Ci stiamo attivando con i pacchi alimentari e la consegna delle mascherine per i cittadini di Sant’Antonio Abate”. Nonostante le disposizioni rigide del Governo e quelle di De Luca non tutti hanno capito la gravità della situazione. Nonostante siano trascorsi quindici giorni c’è ancora qualcuno beccato per strada. Chi addirittura sulla spiaggia. “Bisogna far arrivare il messaggio di paura – dice Emilio D’Auria – altrimenti qui arriveremo a giugno e saremo ancora in casa a prendere il sole sul balcone”.