Torre del Greco. «Abbiamo deciso di tornare subito al nostro posto, vogliamo lanciare un messaggio di speranza a Torre del Greco e alla sua gente». Mamma Michela resta ricoverata all’ospedale Monaldi di Napoli, ma Salvatore e Raffaella – i figli della donna risultata, a inizio marzo, positiva al Covid-19 – oggi saranno dietro al bancone della gastro-salumeria di famiglia: a due settimane dalla chiusura per l’incubo-Coronavirus, Viola riapre i battenti in corso Vittorio Emanuele. Una buona notizia per una città flagellata dall’influenza venuta dalla Cina. «Abbiamo terminato il periodo di isolamento domiciliare e siamo risultati entrambi negativi al tampone – sottolineano, tirando un sospiro di sollievo -. Siamo stati autorizzati dall’Asl Napoli 3 Sud a riprendere le normali attività: applicheremo tutte le procedure necessarie a garantire la sicurezza dei clienti». Il primo step è stato portato a termine alla vigilia della riapertura, quando tutti i locali del negozio sono stati sanificati da una ditta specializzata: «Siamo state tra le prime famiglie a essere state colpite dall’emergenza – ricordano Salvatore e Raffaella -. Ora siamo pronti a ripartire, con l’auspicio di essere imitati a breve da tutta la città».
La lotta per la vita
A partire da oggi, dunque, Salvatore e Raffaella – insieme a tutto lo staff della gastro-salumeria Viola – riprenderanno la vita di tutti i giorni. Ma la testa sarà sempre all’ospedale Monaldi di Napoli, dove mamma Michela combatte la sua battaglia per la vita. «L’aspetto peggiore della malattia è il senso di impotenza – racconta Raffaella, con la voce spezzata dall’emozione – . Durante questi giorni l’unico “contatto” con nostra madre è stata la telefonata quotidiana dei dottori». Una sola chiamata al giorno per un bollettino medico rimasto sostanzialmente invariato dal giorno del trasferimento dall’ospedale Maresca: «All’inizio c’è stato un miglioramento, ma la patologia di mamma rende impossibile la sperimentazione della terapia utilizzata per i pazienti non intubati – prosegue Raffaella – La febbre è sparita già da tempo, l’ossigenazione e la saturazione sono buone. Mamma è forte, ma le condizioni restano stazionarie: secondo i dottori, si tratta di un segnale positivo. Noi possiamo solo sperare».
L’isolamento domiciliare
Una speranza coltivata durante le due settimane in isolamento domiciliare, scattate dopo il ricovero della mamma. Due settimane in cui le condizioni di salute di Salvatore e Raffaella sono sempre state ottime: «Papà è risultato positivo – raccontano gli eredi di una dinastia di salumieri nata nel 1936 -. Ha trascorso la quarantena a casa sua, ma ora le sue condizioni di salute sono buone. Non vede l’ora di scendere nuovamente in negozio, le giornate passate in isolamento domiciliare sono interminabili». Interminabili, ma necessarie a frenare il rischio-contagio e la diffusione del Covid-19 in una città già costretta a pagare un prezzo altissimo al «mostro» venuto dalla Cina: «La riapertura del nostro negozio vuole essere un messaggio di speranza e, al tempo stesso, un invito a rispettare le indicazioni delle istituzioni – concludono Salvatore e Raffaella -. Osservare le regole e seguire i protocolli previsti dall’azienda sanitaria locale costituiscono le basi per uscire in fretta dall’emergenza». Concetti che, a partire da oggi, saranno ripetuti a tutti i clienti della gastro-salumeria di corso Vittorio Emanuele.
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