Almeno cinquanta posti in strutture ricettive e religiose dove poter consentire ai marittimi – pronti a scaglioni a tornare in penisola sorrentina – di osservare in isolamento e in tutta sicurezza il periodo di quarantena obbligatorio. E’ la prima svolta ufficiale dopo il patto sancito a distanza tra Msc e sindaci con cui si è delineato – almeno per il personale in forza alla compagnia di navigazione dell’armatore Gianluigi Aponte – l’iter attraverso il quale ufficiali, capitani e macchinisti potranno rimpatriare senza intoppi. Msc, per il proprio personale, ha chiarito che ogni dipendente verrà sottoposto a test e accertamenti sanitari, compresi i tamponi. Poi spetterà ai sindaci eventualmente capire se è possibile individuare strutture ricettive ora chiuse dove far alloggiare i marittimi. C’è comunque una disputa sul “modus operandi” visto che, come da decreto, coloro che tornano dall’estero potranno liberamente osservare la quarantena presso il proprio domicilio. Ma per scongiurare qualsiasi tipo di rischio, si sta pensando proprio di consentire ai marittimi – molto più coscienziosi e prudenti di svariati leoni del web che li trattano come pacchi postali – di fare la quarantena lontano dai parenti così da non obbligarli all’isolamento per 14 giorni. A Sant’Agnello, il primo cittadino Piergiorgio Sagristani ha chiarito che «i marittimi vanno rispettati perché rientrano da un duro lavoro. Come Comune abbiamo già trovato la disponibilità per 15 unità in strutture varie, più un’altra location che ha dato la disponibilità per altri 20». Nella vicina Meta, il sindaco Giuseppe Tito e l’assessore alle politiche sociali Angela Aiello hanno raggiunto la Casa diocesana di Spiritualità “Armida Barelli” della frazione di Alberi per incontrare il Vicario Generale, don Mario Cafiero e il responsabile della struttura Cristiano Castellano. Fumata bianca: qui si potrà garantire l’alloggio provvisorio per sei ospedalieri e 14 marittimi che ne necessitano in questo periodo. A Piano di Sorrento, il sindaco Vincenzo Iaccarino prosegue a lavorare per riaprire la clinica San Michele avendo registrato la disponibilità della proprietà, guidata dal dottor Franco Cirillo. Tanto che è scattata un’istanza rivolta direttamente al governatore Vincenzo De Luca: «Si tratta di un’occasione più unica che rara per potenziare significativamente e in breve tempo la disponibilità di posti letto per assicurare l’assistenza dovuta a contagiati conclamati o a persone comunque obbligate a sottostare a un regime di quarantena a propria e ad altrui tutela». La struttura, argomenta Iaccarino, ha una superficie utile di 2100 metri quadrati e dispone di 40 stanze. A piano terra sono ubicati locali ad uso ufficio amministrativo, piccola cucina, laboratorio di analisi, diagnostica Tac e Radiologia. Dispone di un blocco composto da due sale operatorie. Di recente si è provveduto ad asfaltare il lastrico solare per scongiurare possibili infiltrazioni d’acqua. C’è un’area esterna anteriore che può ospitare auto e una posteriore in grado di accogliere anche 6/7 ambulanze. Ecco perché Iaccarino pressa De Luca: «Mi faccio interprete di un’aspettativa generale della mia cittadinanza e del resto della penisola sorrentina affinché la Regione e la Protezione civile accolgano la disponibilità formalmente dichiarata anche ai vertici dell’Asl Napoli 3 Sud dal dottor Cirillo in rappresentanza della proprietà dell’immobile e attivino con urgenza le procedure per effettuare gli interventi necessari a rendere disponibile in brevissimo tempo la struttura». A riguardo, continua Iaccarino, il direttore generale dell’Asl, Gennaro Sosto, «si è già espresso favorevolmente a questa ipotesi per cui si registra una convergenza di intenti assolutamente importante e strategica».
CRONACA
25 marzo 2020
Strutture ricettive e religiose: trovati 50 posti per le quarantene dei marittimi della penisola