Spesa in sospeso, promossa da un imprenditore diventato simbolo di speranza.Ai tempi dell’isolamento domiciliare dovuto al coronavirus, nasce la spesa in sospeso. A promuovere l’iniziativa, già adottata da numerosi esercenti della città degli Scavi, è stato Antonio Cataldo, titolare di una pescheria in traversa Mercato. L’idea nasce per supportare le tante famiglie in difficoltà economica che a causa del virus cinese a oggi non hanno più un lavoro, neanche i soldi per un piatto in tavola. In queste ore un cliente che si reca nella pescheria al mercato può ordinare, dando il proprio contributo economico, la spesa di prodotto ittico per chi ha difficoltà economiche. In meno di un giorno sono oltre dieci i cittadini che hanno aderito all’iniziativa solo nella pescheria gestita da Cataldo.
La spesa in sospeso funziona in questo modo, prima di andare via il “donatore” dovrà indicare il nominativo e l’indirizzo della persona a cui sarà recapitata la spesa. A quel punto, il personale della pescheria provvederà a consegnarla a domicilio al destinatario. «Un gesto di solidarietà in un momento difficile che ci riempe il cuore di gioia – commenta Antonio Cataldo -. L’iniziativa solidale è rivolta anche a chi, in questo periodo, è più sfortunato e non riesce a far quadrare i conti a fine mese. Se vediamo che c’è un nostro cliente che ha difficoltà economiche, provvediamo noi a dargli del prodotto ittico. Certo, non doniamo un Sanpietro o una spigola che costano un po’ di più, ma comunque pesce di mare fresco, economico ed egualmente buono.
Qui in area mercato ci conosciamo un po’ tutti e sappiamo riconoscere il cliente che ha davvero necessità e fatica ad andare avanti». Insomma, ancora una volta Ercolano diventa un simbolo di resistenza al coronavirus e i commercianti hanno aperto il proprio cuore alle tante famiglie che adesso non sanno come arrivare alla fine del mese. Tuttavia, anche in questa bella iniziativa c’è un rovescio della medaglia, perché proprio nelle ultime ore, numerosi cittadini hanno scritto al sindaco Ciro Buonajuto denunciando un rincaro dei prezzi nei vari supermercati e salumerie della città.