Una bimba di 10 anni è risultata positiva al test per il coronavirus. Contagiata dalla mamma già in quarantena obbligatoria. Nessuna colpa per nessuno. Non essere riuscita a proteggere il proprio figlio, in un momento già drammatico, diventa una mazzata ancor più grande da superare per un genitore. E’ accaduto a Gragnano. La bimba è nell’elenco aggiornato ieri dal sindaco Paolo Cimmino, quando è stato divulgato il nuovo numero dei contagiati in città: otto in totale. Per fortuna la bimba è asintomatica, ma le era stato fatto il tampone proprio perché la mamma aveva contratto il coronavirus. Negativo, invece, il test effettuato al papà.
Negativi anche i tamponi che erano stati chiesti ed effettuati con urgenza su due donne: la moglie del veterinario di Iuvani, che era stata ricoverata presso l’ospedale di Sorrento; la dipendente del Comune che era già in smart working. Due volte esito negativo per il test fatto al giovane assistente di volo Joseph Malafronte, il primo guarito dal maledetto virus. A sollevare il molare dei suo concittadini è stato proprio il 20enne che ha annunciato la bella notizia, ma consigliando di restare a casa per evitare il diffondersi dei contagi.
E sui social si susseguono le dirette e i post dei sondaci per garantire la massima trasparenza in merito al monitoraggio del territorio. Aumentano le famiglie in isolamento, ma ad aumentare sono anche i problemi per soldi che cominciano a finire o che sono già terminati. Il gruppo di consiglieri di minoranza di Casola, infatti, ha interrogato il sindaco e la maggioranza se ci fosse un piano assistenza: «per il numero dei poveri che sembra proprio aumentare.
Le richieste di aiuto da parte dei singoli individui e delle famiglie meno fortunate, sono aumentate in maniera esponenziale e, l’andamento della situazione generale, non lascia presagire nulla di buono per i prossimi giorni». Anche a Santa Maria la Carità si fa sentire il gruppo di opposizione Senso Civico, per chiedere maggiore chiarezza al primo cittadino Giosué D’Amora: « In un momento dove tutto diventa incerto e le difficoltà aumentano di giorno in giorno, abbiamo chiesto di aggiornare la popolazione sammaritana dei dati epidemiologici. Riteniamo che essere informati sia un diritto di ogni cittadino. Ognuno deve fare la sua parte: i cittadini stanno rispettando l’obbligo di restare a casa ma le istituzioni devono informare la cittadinanza in maniera celere e puntuale e non lasciarla nell’incertezza».
Aggiornamenti su contagi che, fin da subito, sono stati divulgati da buona parte dei Comuni dei Lattari. Si registrano zero casi a Sant’Antonio Abate che, però, conta 56 cittadini da monitorare perché in isolamento obbligatorio, mentre 25 abatesi hanno terminato il periodo di quarantena. Nessun contagio registrato a Pimonte, Agerola e Lettere fino a oggi (ndr). Ma i problemi comunque restano.
Il virus indietreggia ma la povertà avanza. A Lettere a scendere in campo anche i sacerdoti che hanno dato vita a un servizio solidarietà in via sperimentale, attivato presso le parrocchie per sostenere le famiglie in difficoltà. Anche ad Agerola si va avanti con la Spesa Solidale, in collaborazione con la Pro Loco, la Misericordia e l’associazione Venerdì Santo Agerolese, a supporto delle fasce più deboli. «La macchina della solidarietà anche questa volta si è messa immediatamente in moto sospinta dal grande cuore degli agerolesi. Un piccolo gesto che racchiude un grande significato: nessuno deve sentirsi solo», commentano dal Comune.